The Undoing è una miniserie targata HBO e trasmessa su Sky, tratta dal romanzo ‘Una famiglia felice‘ di Jean Hanff Korelitz. Si tratta di un thriller psicologico che lascia sospesi fino alla fine.
La serie porta in scena le vite della psicoterapeuta Grace Fraser (Nicole Kidman) e del marito, pediatra oncologico, Jonathan (Hugh Grant), con il loro figlio adolescente. Lo scenario è quello di una famiglia abbiente, apparentemente perfetta in ogni sua sfumatura. L’equilibrio viene tuttavia interrotto quando il corpo dell’artista Elena Alves (Matilda De Angelis), viene ritrovato brutalmente assassinato all’interno del suo studio artistico.
La donna in questione, madre di due bambini, viveva con il suo compagno in condizioni molto meno agiate, ma in qualche modo era riuscita a inserire il figlio più grande nella prestigiosa scuola della città e, di conseguenza, a ottenere un posto nella ristretta cerchia delle amiche di Grace. L’intera narrazione si incentra sulle vicissitudini legate alle indagini in corso che si focalizzano ben presto sulla psicoterapeuta e su suo marito. Solo alla fine, attraverso un gesto estremo, verrà finalmente svelato il responsabile e il suo movente.
Quello che davvero la miniserie vuole indagare, è il grado di falsità e menzogne che regolano i rapporti umani ed il rapporto con se stessi, soprattutto in un mondo in cui regnano egoismo e ambiguità. Nella serie, come nella vita reale, ognuno ha un determinato pensiero sui propri cari, influenzato dalla conoscenza pregressa che si ha di loro. Per questo, anche quando si viene posti davanti all’evidenza dei fatti, si ha difficoltà a cambiare punto di vista su una determinata persona.
La complessità psicologica dei personaggi si delinea con l’avanzare della narrazione stessa. Niente è come sembra, tutti recitano una parte più o meno riuscita, per salvare la reputazione o la propria vita. Il tutto aiuta a mantenere alta la tensione e con essa l’attenzione del pubblico, che è portato a seguire ogni tassello di questo puzzle. È proprio questa sospensione a imprimersi come perno centrale del racconto, all’interno del quale ogni certezza può essere ribaltata da un momento all’altro.
Ciò che viene ben messo in luce è anche l’impossibilità di conoscere pienamente l’altra persona, la visione offuscata e poco consapevole di chi ama senza limiti. L’animo profondo e nascosto viene indagato collegandosi a traumi adolescenziali, utilizzando la psicologia clinica per cercare di dare giustificazioni ad atti ingiustificabili.
Inoltre, non va di certo trascurata la ricercatezza stilistica che pervade ogni aspetto della rappresentazione, dal paesaggio, ai costumi, ai dettagli degli arredamenti. Spesso la macchina da presa trasporta lo spettatore nella mente dei protagonisti, attraverso lunghi primi piani che riprendono i loro sguardi preoccupati, pensierosi, immersi nel passato.
Il dubbio sul colpevole permane fino all’ultimo episodio, tant’è che lo spettatore è portato a dubitare di tutti e i colpi di scena sembrano indirizzare verso qualsiasi soluzione possibile.