«Tutto ciò che ha a che fare con le idee ha anche a che fare con la luce», voi ci avevate mai pensato? Qualcuno sì, e proprio da lì è nato Lights OFF, il podcast «dove si spengono i riflettori… e si accende la luce delle idee».
Stiamo parlando di Francesco Bruno, Federica Consonni, Giorgia Guarnieri, Francesca Marchese, Giulia Restelli e Ilaria Rossi, membri dell’area Podcast all’interno della giovanissima associazione TEDxUNICATT, i quali hanno unito le loro forze per dar vita a questo «elettrizzante» progetto, curando ogni singolo dettaglio.
Ispirazione, motivazione, innovazione, informalità e dedizione: queste le parole scelte da Federica per descrivere il podcast, il cui naming – Lights OFF – rispecchia in pieno tanto questi valori, quanto la confidenzialità del format scelto, l’intervista “a luci spente”, per condividere idee brillanti, progetti innovativi e storie appassionanti, ma anche per rimanere in contatto con il proprio pubblico anche oltre le classiche conferenze TEDx e continuare a diffondere “ideas worth spreading”.
Un podcast nato lo scorso novembre, «durante una delle tante call di area Evento mentre si cercavano nuove soluzioni per far conoscere il progetto TEDxUNICATT e il nostro prossimo evento – TIME, in programma il 7 marzo – all’interno dell’Università» dice Francesco, responsabile del Podcast, a cui fa eco Francesca, sua vice: «Ci è sembrato fin da subito un modo nuovo e innovativo per farci conoscere, e così abbiamo portato avanti questa intrigante idea». Come ci ricorda anche Giulia, il mondo del podcasting è in continua espansione: «È la nuova frontiera dell’innovazione, potevamo forse noi di TEDxUNICATT astenerci da questa avventura? Ovviamente no! E poi questa tipologia di contenuto si presta benissimo al format TEDx e alla diffusione di “idee che vale la pena ascoltare”». Ma queste non sono le uniche motivazioni: «Mai come quest’anno, certi giorni sembrano essere infiniti, e tutti noi “bramiamo” distrazioni e attività che ci possano allontanare dalla nostra solita routine. Il podcast è nato anche per colmare questa necessità, per offrire “18 minuti” di stacco, con un tono leggero, ma con contenuti formativi e interessanti» aggiunge Ilaria.
Ma la passione e la buona volontà da sole non bastano. Così «abbiamo coinvolto nel nostro progetto due podcaster già affermate, Rossella Pivanti e Marzia Tomasin» racconta Giorgia, «per imparare da professioniste del settore come muovere i primi passi in questo mondo, che per molti di noi era pressoché sconosciuto». Due incontri altamente formativi, «che ci hanno permesso di acquisire competenze pratiche e “tecniche”» continua Giorgia, «dalla stesura dell’intervista alla fase di riscrittura della puntata e post-produzione, fino alle piattaforme su cui pubblicare il podcast».
Ma cosa significa, concretamente, produrre un podcast? «Tante cose. Innanzitutto, bisogna cercare degli ospiti da intervistare, vale a dire personalità brillanti con una storia appassionante o un progetto innovativo che meritano di essere raccontati; successivamente, si passa alla fase di strutturazione dell’intervista, durante la quale si decidono domande, tono of voice e modalità di conduzione» afferma Francesco. Una volta conclusa l’intervista, «si va a rielaborare la puntata per comprendere quali sono stati i punti chiave di quanto detto dall’ospite; c’è quindi un confronto interno al team in cui si va a rileggere la puntata e la si riscrive mettendo in luce le frasi di maggior “appeal”. Finita questa fase, si passa alla post-produzione: mantenendo il “filo rosso” dell’episodio, si cerca di riassumere il tutto nei 18 minuti di un talk per mantenere anche quella che è l’identità di TEDx» aggiunge Francesca.
Insomma, un lavoro lungo e complesso che richiede impegno, dedizione e… «un’ottima connessione, perché le puntate – almeno finora – le abbiamo registrate da remoto, con tutti gli inconvenienti del caso» racconta Giulia. Ma lavorare a un podcast significa anche sapersi organizzare, come ci spiega Federica: «Dedicarmi a Lights OFF vuol ritagliarsi uno spazio nelle proprie giornate per capire come funziona il meccanismo del podcast, per prendere confidenza con il mezzo o per registrare dei pezzi». Un grande impegno, ma anche una «sfida personale», sostiene Giorgia, «e una grande opportunità di apprendimento, perché nessuno di noi sapeva esattamente cosa fare, quindi in un certo senso siamo stati anche “obbligati” a studiare e imparare sul campo come produrre un podcast».
Infine, conclude Ilaria: «Sono sicura che Lights OFF vi stupirà! Abbiamo dedicato moltissime ore per rendere i pochi minuti che ascolterete incisivi ed elettrizzanti. I primi ospiti saranno M… AH! Dalla regia mi dicono niente spoiler!»
Non ci resta quindi che ascoltare Lights OFF, ogni lunedì su Spotify, Apple Podcast e Google Podcast per scoprire gli ospiti e lasciarci ispirare – pardon – elettrizzare dalle loro storie!
Redazione CIMOinfo