Pringles, celeberrimo brand di snack salati, adatta la propria immagine ai canoni estetici attuali, ma senza discostarsi dai simboli del suo successo.
Pringles – brand di patatine di proprietà del gruppo Kellogg – ha deciso di modernizzare la propria immagine attraverso un’attività di rebranding, come moltissimi altri brand nel corso degli anni. Il logo che fino a poco tempo fa potevamo trovare sugli iconici tubi di patatine, il celebre uomo con i baffi, era stato ideato nel 2009 e con l’evolversi del gusto estetico nel mondo della comunicazione e del marketing, soprattutto in campo food, si è sentita la necessità di rivisitare la propria immagine.
Le attività di rebranding – processo volto a modificare la brand image attraverso la modifica del nome, del logo, della strategia o dello slogan – può prevedere dei cambiamenti più o meno invasivi e volti al sovvertimento completo dell’immagine di una marca per riposizionarsi sul mercato di destinazione oppure semplicemente ad adattarsi a nuovi canoni estetici o di mercato, come nel caso di Pringles. L’attività di rebranding è decisamente delicata, soprattutto quando si tratta di un brand di successo o di un lovemark, che occupa un posto nel cuore di moltissimi consumatori, poiché una strategia di rebranding mal ideata può condurre a disastrosi risultati e a compromettere in casi estremi la riconoscibilità e il posizionamento di successo del brand in oggetto.
Il rebranding di Pringles sembra però aver colpito in pieno il bersaglio con un’attività di successo. Ciò che è stato modificato sono essenzialmente il logo e il packaging dei prodotti. Il logo è stato reso più snello e minimal, in linea con i gusti estetici del momento: vede ancora l’iconico uomo dai grandi baffi al centro, ma è stato reso essenziale riducendo al minimo gli elementi grafici e utilizzando i colori bianco, nero e il rosso esclusivamente per il papillon. Il font utilizzato per il brand name è rimasto, invece, invariato. L’iconico packaging tubolare viene mantenuto, ma sono stati resi più ecologici attraverso l’utilizzo di carta riciclata per il 90% e solo il 10% in plastica, utile a proteggere il prodotto da eventuali alterazioni del sapore e della consistenza. Inoltre, sono stati accentuati i colori vividi ed eccentrici del packaging.
Pringles modernizza quindi la propria immagine, ma senza distaccarsi da due dei simboli che l’hanno condotta al successo in tutto il mondo. L’uomo dal volto ovale e dai grandi baffi che è presente sul logo sin dalla nascita del brand nel 1967 e il packaging in tubo, unico nel suo genere. Un connubio tra modernità e tradizione, due ingredienti essenziali per un rebranding di successo.