UN’AMAZON PHARMACY AL GIORNO TOGLIE IL FARMACISTA DI TORNO

“Our promise: We believe pharmacy can be better. With us, you’ll always know what to expect”. Ecco la promessa di Amazon Pharmacy, il nuovo portale creato dall’e-commerce più famoso del mondo.

Probabilmente spinto dalla situazione favorevole per lo shopping online, Jeff Bezos fa di nuovo parlare di sé, questa volta per l’introduzione di un portale dedicato alla vendita di medicinali online, ad oggi disponibile in 45 Stati americani. Grazie al nuovo servizio i clienti hanno la possibilità non solo di acquistare farmaci e medicinali da banco – già disponibili sulla piattaforma – ma anche di quelli sotto prescrizione medica. Non è la prima volta che Amazon cerca di entrare nel settore farmaceutico: già nel 2018 aveva investito un ingente capitale mettendosi in società con la startup PillPack. L’iniziativa aveva condotto alla nascita del servizio PillPack per Amazon, dedicato alla consegna di medicinali per i malati cronici e che continuerà a rimanere disponile accanto al nuovo portale.

Questa volta l’impresa americana propone Amazon Pharmacy, un servizio semplice da utilizzare, veloce, vantaggioso, e in grado di proteggere i dati sensibili relativi alle necessità mediche dei clienti. Ma non è tutto: la piattaforma garantisce la possibilità di confrontarsi in qualsiasi momento, online, con un farmacista. Il sito è chiaro, semplice da consultare, e sono presenti diverse sezioni che spiegano in poche righe come funzioni il servizio, cosa offra, che documenti siano necessari.

Ovviamente negli Stati Uniti sono già presenti diversi negozi farmaceutici online, ma Amazon si propone sul mercato con il suo carattere distintivo: i prezzi altamente competitivi. L’e-commerce, però, va oltre: per gli abbonati Prime senza assicurazione sanitaria saranno rese disponibili riduzioni fino all’80% sui medicinali generici e fino al 40% su quelli venduti dalle principali case farmaceutiche. Nel territorio americano, in cui la salute non è un diritto quanto piuttosto un privilegio, questo annuncio ha riscosso un enorme successo.

L’accaduto permette di sollecitare alcune riflessioni critiche, prima però è necessaria una premessa: Amazon fa parte delle cosiddette GAFAM, un acronimo utilizzato per riferirsi alle principali piattaforme mediali, Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft. Le quattro realtà americane sono simbolo di potere economico e politico e in questa situazione sorge subito spontanea un’osservazione: come ricade questa novità sui moltissimi punti vendita? La risposta è forse scontata: le principali case, come Raid Aid e Walgreens hanno infatti subito accusato il colpo, perdendo cifre considerevoli in borsa. Per correre ai ripari, dunque, all’incirca 50mila farmacie hanno deciso di associarsi a Jeff Bezos offrendo speciali scontistiche riservate agli utenti Prime. È questa un’altra dimostrazione delle conseguenze del cosiddetto winner-takes-it all effect: le piattaforme sono potenti a tal punto da poter determinare arbitrariamente i prezzi dei prodotti e a risultare vincenti sul mercato. Le realtà fisiche, tradizionalmente indipendenti dalle piattaforme in questione, sono così costrette a cedere pur di non venir fagocitate.

Un altro fattore critico che è stato sollevato da molti, specialmente dai professionisti della salute, è il rischio che può derivare dalla disintermediazione, ovvero dalla scomparsa dei farmacisti – o comunque delle figure professionali competenti – a sorvegliare il momento di acquisto del farmaco. Seppur Amazon metta a disposizione un team di esperti sempre disponibili a dialogare con i clienti, il rapporto che si genera face to face con il farmacista si declina secondo modalità differenti e non si è sicuri che l’alternativa proposta possa risultare altrettanto valida.

Amazon non si ferma, prosegue la conquista di nuovi mercati e giunge a questo nuovo traguardo. Diversi gli accordi previsti con molti altri Stati, tra cui il Canada. Sicuramente uno dei prossimi obiettivi sarà l’Europa: non ci resta dunque che aspettare per scoprire che ricadute avrà il nuovo portale nel nostro mercato.

Giulia Farina