CRISI ECONOMICA DEL CALCIO EUROPEO: SITUAZIONI E PROSPETTIVE

Il Coronavirus ha messo in ginocchio l’economia mondiale. Tra i settori maggiormente colpiti è inevitabilmente presente lo sport. Il calcio, in particolare, si stava velocemente trasformando in un business, ma ora tutto è messo in discussione.

Negli ultimi anni molti imprenditori hanno deciso di investire nel calcio, che fino a pochi mesi fa era considerato una vera e propria macchina da soldi grazie alla propria visibilità internazionale. L’industria del pallone stava crescendo a dismisura, diventando in molti paesi europei uno dei settori maggiormente redditizi e che dava lavoro a milioni di persone, dai magazzinieri ai dirigenti, passando per gli addetti alla manutenzione degli impianti sportivi.

Con il virus questo mondo è cambiato e oggi si trova sull’orlo del baratro, che per ora è stato evitato proprio grazie ai profitti passati, i quali hanno consentito alle società di continuare le proprie attività anche in perdita. Guardando all’Italia, la FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio, la scorsa estate ha consentito ai club di pagare posticipatamente gli stipendi dei giocatori entro il primo dicembre; tuttavia alcune squadre sono indagate per non aver rispettato la scadenza e dunque rischiano pesanti sanzioni sportive e pecuniarie. La Juventus è stata una delle prime società italiane ad accordarsi con i propri tesserati per un taglio degli stipendi, nonostante questo, però, ha chiuso l’ultimo bilancio in rosso per 71,4 milioni a causa soprattutto dei mancati ricavi dallo stadio di proprietà.

Anche nel Regno Unito alcuni club hanno proceduto al taglio degli stipendi, ma con conseguenti problematiche, come il Bournemouth, squadra di seconda serie inglese che ha visto la rivolta del proprio spogliatoio, dopo la notizia che l’amministratore delegato aveva regalato una costosissima Bentley alla propria compagna. In Spagna invece il Barcellona ha dovuto contrattare per mesi per convincere i propri tesserati ad accettare la diminuzione dei salari. Queste sono le misure adottate dalle società più importanti, ma ci sono squadre minori che hanno subito maggiormente la crisi sanitaria a causa di fondi minori e maggiori limitazioni imposte.

Quali sono dunque le prospettive che attendono il mondo del calcio nei prossimi mesi? Uno dei nuovi trend si è già evidenziato nel corso dell’ultimo mercato estivo, nel quale i prezzi di acquisto dei giocatori sono calati esponenzialmente: infatti le società non sono più disposte ad investire centinaia di milioni di euro su un singolo atleta. Un aspetto che conseguentemente cambierà è quello degli stipendi dei calciatori, i quali negli ultimi anni sono arrivati a toccare cifre astronomiche anche per coloro che non giocano nei club più prestigiosi; ora i giocatori dovranno rivedere le proprie richieste di salario per non trovarsi in situazioni scomode che potrebbero pregiudicare la loro carriera.

Nonostante questi cambiamenti possano sgravare le società sportive di alcuni costi, i prossimi anni saranno molto complicati dal punto di vista economico, con bilanci che risentiranno pesantemente della situazione; almeno fino a quando la gente potrà finalmente tornare a vedere i match dal vivo, perché il calcio è lo sport di tutti e tornerà ad esserlo pienamente solo quando gli stadi riapriranno le loro porte.

Francesco Cocco