Sono Cassandra Ait Maksene ma, dato che il mio cognome viene sempre storpiato, potete chiamarmi solo Cassandra. Lo dico sempre di persona, non vedo perché dovrebbe essere diverso a distanza. Sono una laureanda del corso Comunicazione per l’Impresa, i Media e le Organizzazioni complesse (CIMO), profilo Organizzazione degli eventi culturali ed espositivi.
È ironico, non è vero? Da qualche mese scherzando, ma nemmeno troppo, ripeto a tutti che una volta terminata la tesi sarò disoccupata. Diciamo che aiuta a scacciare la paura del futuro. Ogni volta che arrivo a un punto di svolta, alla fine di una tappa importante della vita, mi ripeto che non conta tanto il timore che si prova quanto la capacità di superarlo e di andare avanti.
L’esperienza di stage era una di queste: il primo vero contatto con il mondo del lavoro, lontano dai lavoretti che avevo già fatto. Data la pandemia in corso, l’Università mi ha assegnata a Rete TiPiCi, una rete informale di teatro sociale e di comunità costituita anche grazie al CIT – Centro di Cultura e iniziativa teatrale “Mario Apollonio” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Svolgevo la mansione di Consulente della Comunicazione: in parole povere, ho lavorato con un gruppo della Rete alla comunicazione interna (prevalentemente) ed esterna della stessa.
Per qualche mese le mie giornate erano più o meno così: sveglia alle 7.30, colazione e coccole alle gatte, giusto il tempo di uscire dal torpore della notte. Poi accendevo il PC, controllavo mail, social network e WhatsApp. Dopo un periodo passato ad informarmi su cosa facessero le singole realtà appartenenti alla Rete, ho cominciato ad elaborare proposte cercando di rispondere il più possibile alle esigenze che emergevano. A fine settimana le raccoglievo tutte in un report che inviavo alle mie tutor e ai miei colleghi così da tenere traccia del nostro lavoro. Era una novità anche per loro e dopo un inizio un po’ lento, siamo riusciti a lavorare in squadra.
Ho fatto molte cose, ma mi è piaciuto in particolar modo ideare e realizzare la prima newsletter interna di Rete TiPiCi. È un compito che mi ha permesso di conoscere la piattaforma MailChimp e di dare sfogo in qualche modo alla mia creatività. Non nego che ci siano stati momenti di sconforto, soprattutto quando sbagliavo o quando avevo l’impressione di non fare abbastanza, ma questa esperienza è stata molto positiva. Mi ha dato la possibilità di collaborare con persone meravigliose, piene di passione ed entusiasmo per il loro lavoro. Mi ha permesso di mettermi alla prova in un gruppo eterogeneo, ben lontano dai gruppi di lavoro in università. Mi ha resa consapevole delle mie capacità e mi ha aiutata ad apprezzare gli sbagli, i quali sono davvero in grado di aiutarmi a migliorare.
Se dovessi dare un consiglio a una nuova stagista, cosa che ho già fatto, è quello di farsi avanti: temevo che essendo l’ultima arrivata il mio pensiero e le mie idee non contassero nulla. Mi sbagliavo, non solo sono stata ascoltata, ma ho anche avuto la prova che il mio impegno avesse davvero valore per loro.
Anche se non ho ereditato assieme al mio nome il dono della preveggenza, sono convinta che le cose accadano per un motivo e per questo guardo al futuro sapendo che un giorno mi troverò nel posto giusto al momento giusto e che ogni cosa avrà finalmente un senso.