“Non è colpa mia.” scritto nero su bianco sulle locandine affisse per le strade di Roma e Milano, Gazzelle lancia così il suo nuovo singolo Destri, uscito il 25 settembre.
Gazzelle, volto noto della scena indie italiana, torna con un nuovo singolo e il lancio non è di certo convenzionale. Intorno al 18 settembre per le strade di Roma e Milano non sfugge agli occhi dei cittadini la comparsa di affissioni che recitano “Non è colpa mia.” scritto nero su bianco e senza alcun tipo di riferimento. Sui social spopolano le opinioni più disparate: chi ritiene faccia riferimento a una decisione alquanto discussa del Tribunale di Milano, chi alle donne vittime di violenza e abusi, c’è chi pensa che abbia alla base un messaggio politico e non manca chi suppone che sia un messaggio di scuse di uno sconosciuto per aver tradito la fiducia della persona amata. Dietro a quelle parole c’è invece Gazzelle, che il 21 settembre esce allo scoperto annunciando sui social l’uscita del singolo per il 25 settembre.
Una campagna di guerrilla marketing che lascia spazio alle foto instagrammabili pubblicate sui social, ma anche a piccoli spunti di riflessione che quelle quattro parole hanno scatenato negli osservatori. Il guerrilla marketing, come lo definisce il pubblicitario J.C. Levinson, è una forma di promozione non convenzionale e a basso costo che utilizza in modo creativo mezzi aggressivi facendo leva su meccanismi psicologici dei destinatari. L’utilizzo, in questo caso, di una tecnica tradizionale come l’affissione a servizio di una strategia non convenzionale.
Non si tratta, però, del primo cantante italiano che ricorre a questa tecnica per il lancio di un nuovo brano o di un album, lo abbiamo visto nel marzo 2019 con la campagna per l’uscita di È sempre bello, quinto album di Coez, cantautore poliedrico indie-rap. Una scelta azzardata, però, quella di ricorrere a una campagna in real life in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui l’emergenza sanitaria tiene spesso confinati i cittadini entro le mura domestiche. Indubbiamente due fattori hanno reso la campagna vincente: il periodo scelto, circa la metà del mese di settembre, in cui le città si ripopolano a conclusione dell’estate, insieme a una grande voglia di vivere appieno le città dopo l’esperienza di lock-down e l’eco che la campagna ha avuto sui social, grazie agli utenti che, incuriositi, condividevano le immagini delle affissioni. Il lancio di Destri cerca di riportarci alla normalità, quella in cui una passeggiata distratta o di fretta per il centro ci permette ancora di scoprire dei messaggi sui muri della città; un modo, forse, di lasciare agli ascoltatori la libertà di dare significato alle parole per poi trovarne conferma una volta uscito il brano, scalando così la classifica degli ascolti.
In seguito, anche altri brand hanno dato vita ad attività di guerrilla marketing, sentore del fatto che, nonostante la circolazione del virus non sia ancora stata arrestata, non manca la voglia di ripartire.
Rachele Viani