Layla cosmetics e Fedez: gli stereotipi abitano ancora le nostre menti

Layla Cosmetics lancia una nuova collaborazione con Fedez per mettere a tacere gli stereotipi di genere. Assolutamente riuscita, se non fosse per un piccolo dettaglio che fa storcere un po’ il naso.

Layla Cosmetics nasce nel 1936 a Milano come una tra le prime aziende produttrici di smalto in Italia, per poi ampliare successivamente la propria gamma di prodotti all’intero settore della cosmesi. Durante il periodo di lockdown ha scelto di dare una svolta frizzante ai propri profili social e alle proprie campagne. Non passa affatto inosservata ad esempio la scelta del porno star, Rocco Siffredi, per il lancio del “The Longer The Better” mascara e degli smalti semipermanenti a lunga durata. Tra i commenti esilaranti dei follower la strategia ha riscosso assoluto successo e Layla Cosmetics ha deciso di tornare con un’altra collaborazione brillante.

È del 29 ottobre la collaborazione con Fedez (@fedez), noto rapper italiano, che da alcuni mesi fa realizzare stravaganti decorazioni sulle proprie unghie alla nail artist Isabella Franchi (@unghiedellamadonna). Una scelta, questa, che abbatte decisamente lo stereotipo per cui lo smalto sia un prodotto cosmetico utilizzato esclusivamente dal genere femminile. Il cantante, insieme ad altri personaggi noti come Achille Lauro e Ghali, per citarne alcuni, tenta di disinnescare dalla nostra società un’idea tossica di virilità. Layla Cosmetics non poteva scegliere testimonial più adatto di Fedez per pubblicizzare in maniera originale i propri smalti semipermanenti ed ottenere visibilità e seguito. 

I brand hanno ormai l’urgente necessità di prendere posizione su temi sociali attuali e fortemente sentiti. Il consumatore, infatti, non si accontenta più della qualità del prodotto o del prezzo vantaggioso, ma richiede dei valorida condividere e coltivare con la marca stessa. Layla Cosmetics prende, quindi, una posizione chiara: chiunque, indipendentemente dal proprio genere e orientamento sessuale, ha il diritto di indossare lo smalto in totale libertà e con il completo supporto del brand. Non stupiscono le parole di Fedez: «Penso di essere il primo uomo in Italia a fare da testimonial per gli smalti» ed è vero che in Italia ci sia ancora poca sensibilizzazione sul tema e non mancano, purtroppo, sul web episodi di hate speech legati proprio a questo. Risalgono a qualche settimana fa i commenti omofobi e sessisti sotto un post Facebook del brand di cosmesi Mesauda che ritrae il make-up artist Gian Mario Piras truccato con i prodotti del marchio. 

Una collaborazione, quella tra Layla Cosmetics e Fedez, dunque, inclusiva, attuale e azzeccata, se non fosse per le parole della CEO, Babila Spagnolo, che nelle Instagram stories del brand dà il benvenuto ai nuovi follower e racconta la storia dell’azienda parlando esclusivamente al femminile. Indubbiamente non si è trattato di una scelta intenzionata ad escludere il pubblico maschile, agender, genderfluid o queer, ma ci fa comprendere come spesso gli stereotipi siano fortemente radicati nella società e nella mente anche contro la nostra volontà. E come, anche nel mondo della cosmesi, ci sia ancora molto da fare in termini di inclusività.

Rachele Viani