iHuman: il futuro dell’intelligenza artificiale raccontato a “visioni dal mondo”

In un mondo globalizzato, caratterizzato da grandi cambiamenti ed innovazioni, raccontare la realtà è diventato sempre più una necessità. Un appuntamento da non perdere è quello annuale con il Festival Internazionale del Documentario “Visioni dal Mondo”, la cui sesta edizione si è svolta dal 17 al 21 settembre, per la prima volta online. È stata un’occasione speciale per tutti gli appassionati del “cinema del reale” che desiderano confrontarsi su temi di attualità nazionale ed internazionale. 

Nonostante la situazione difficile nella quale il mondo della cultura e degli eventi si è trovato, il festival ha proposto un programma fitto e vario approfondendo tematiche che andavano dall’umanità all’inclusione, dalla sostenibilità alla tecnologia. Il tema principale di questa sesta edizione è stato il coraggio delle donne, come afferma il direttore Maurizio Nichetti, “[…] coraggio nel combattere per l’ambiente, la malavita, anche solo la semplice quotidianità, un coraggio spesso portato avanti da donne sole, madri artiste o fotografe”. 

Un documentario che ha particolarmente attirato la mia attenzione è stato iHuman, un thriller politico sull’intelligenza artificiale diretto dalla regista norvegese Tonje Hessen Schei. La regista, conosciuta per film come Drone e Play again, ha scelto questa volta di comprendere come l’intelligenza artificiale cambierà la società e le nostre abitudini.

Tonje Hessen Schei dà voce ai soggetti brillanti di questa rivoluzione invisibile, cercando di comprendere come la tecnologia più sofisticata del nostro tempo possa essere applicata alla vita umana fino ad arrivare al suo controllo. In questo documentario intervengono grandi esperti, come Ilya Sutskever (Head of Research presso Open AI) e Jürgen Schmidhuber (considerato il padre dell’intelligenza artificiale) rilasciando interviste dai loro laboratori.

Le questioni che emergono fin da subito sono di diversa natura. Ci si chiede ad esempio se tale rivoluzione non sia già in atto, dal momento che i nostri comportamenti vengono monitorati costantemente da parte di grandi aziende tecnologiche. Durante la visione del documentario, le opinioni degli esperti vengono alternate ad alcune immagini, realizzate con una forma VFX (visual effects). Queste forme concorrono a creare progressivamente un personaggio che sarà svelato agli spettatori solo alla fine del documentario, come rappresentazione dell’intelligenza artificiale.

Il presunto sospetto di una sorveglianza costante nella società ci porta ad interrogarci sempre più sull’enorme potere delle tecnologie, soprattutto in nazioni come la Cina. In questo territorio è infatti presente un rigoroso sistema di identificazione dei cittadini da parte dello Stato fondato su riconoscimento facciale e delle impronte digitali. La narrazione si concentra poi sul noto scandalo Cambridge Analytica che ha dimostrato come uomini politici abbiano sfruttato i big data per influenzare le campagne elettorali. Infine ci si domanda se tale tecnologia possa rappresentare invece un punto di svolta per l’intera umanità utilizzandola per prevenire malattie, salvare vite o, ancora, ridurre gli impatti ambientali.

Stupefacente, geniale, dirompente. iHuman è un’esplosione di visioni, idee, talenti che ci costringe a riflettere e mettere in discussione il nostro modo di agire e di pensare, trasmettendoci anche la speranza e la consapevolezza necessaria per agire rendendo il futuro un posto migliore.

Laura Macrì