INTERVISTA A GIOVANNI CACCAMO, UNICO ARTISTA ITALIANO PER L’EARTH DAY TOUR

Conosciamo tutti Giovanni Caccamo, cantante noto per la sua sensibilità, bravura e poeticità. L’unico artista a rappresentare l’Italia a fianco di Jonny Deep, Patty Smith, Flea dei Red Hot Chili Peppers, Cat Power, Ben Harper e tante altre star mondiali per celebrare il 50° anniversario della giornata della Terra. Gli artisti si sono esibiti virtualmente collegandosi dalle varie parti del mondo. L’ho intervistato personalmente e ne è nata una riflessione sulla musica, sulla vita e sulla salvaguardia ambientale.

Giovanni mi racconta come l’incontro con Jesse Smith, organizzatrice del festival, è nato quasi per caso, ma ne è scaturita un’immediata affinità artistica ed emotiva. La giovane ha fondato, insieme a Rebecca Foon, l’organizzazione Pathway to Paris che riunisce tutti gli artisti che vogliano stimolare le coscienze sul tema del riscaldamento globale.

Giovanni come hai vissuto quest’esperienza virtuale? 

La cosa che mi ha salvato, così come quando più di 5 anni fa Battiato mi chiese di aprire i concerti del suo tour … è stato un pizzico di incoscienza, ci sono dei momenti in cui siamo portati e tenuti a rispondere a delle sfide che a volte ci sembrano impossibili e quello che ci salva è un po’ di incoscienza e coraggio, ho cercato di fare quello che ho sempre fatto, mettermi a disposizione della musica, della bellezza e questo mi ha aiutato a vivere con pienezza quest’avventura.

Giovanni si esibisce con due canzoni: Eterno e Can’t take my eyes of you. La prima è il brano manifesto del suo percorso artistico, che ha dato nome al suo tour mondiale Eterno world tour che lo ha portato in Tunisia, Cile, Algeria, Ungheria, Egitto e, se non fosse stato per la pandemia, anche in Cina. A Can’t take my eyes of you restituisce la sua emotività iniziale; dopo aver visto il film Jersy Boys, riscopre la verità di una canzone nata come grido di dolore del cantante Frankie Valli per la morte della giovane figlia. 

Giovanni riflette sul fatto che spesso siamo stati indifferenti al grido di aiuto della terra e poi cita Papa Francesco: «Abbiamo avuto per anni l’arroganza di vivere sani in un mondo malato».

Dobbiamo imparare a capire che siamo ospiti di questa terra…averne rispetto, custodirla e prendercene cura. E’ un dono che questa pandemia può darci, quello di riflettere su temi importanti e su ciò che conta davvero nella vita. 

Giovanni invita a chiederci:

Se trasportiamo la nostra mente a prima della pandemia, eravamo felici? 

Tutto ciò che avevamo allora ci sembra indispensabile, mentre prima non gli davamo importanza e ci lamentavamo per cose futili.

Oggi capiamo che non è scontato fare una passeggiata, vedersi con gli amici, che il sole continui a sorgere o alzarsi dal letto e avere un paio di gambe che ti fanno camminare.

Giovanni utilizza questo tempo per scrivere il suo nuovo album, riflettere, creare e far riflettere. «L’arte rappresenta il passaggio dell’uomo sulla terra, quindi l’importante per un artista è essere testimone di ciò che accade». La musica e le canzoni rappresentano una sorta di «fotogramma dell’album sonoro della nostra vita».

Attraverso il suo linguaggio poetico e la sua voce melodica Giovanni ha da sempre interpretato le emozioni del suo tempo per arrivare a quante più anime possibili; conosce il potere della musica e lo maneggia con cura. Adesso aspettiamo l’uscita del suo nuovo album per ritrovarci nelle sue parole.

Giulia Guastella