Quarantena e socializzazione

Nel IV secolo a.C. Aristotele scriveva nella sua “Politica” che “l’uomo è un animale sociale” per indicare che la socialità è un istinto primario per l’uomo e per le sue esigenze, una condizione sine qua non per l’esplicazione della propria personalità.

Nel corso dei secoli, moltissimi altri studiosi hanno analizzato questo tema, come l’antropologo Trivers che invece ha sempre considerato la socializzazione non un istinto a sé stante, ma un mezzo per soddisfare i propri bisogni egoistici, in quanto senza l’aiuto dei suoi simili l’uomo sarebbe in grado di fare ben poco, forse nemmeno sopravvivere.

In qualsiasi caso, che si tratti di un istinto o che si tratti di un mezzo, è una condizione necessaria all’interno della vita di ogni uomo, senza la quale ognuno di noi può sentirsi perso, inutile e soprattutto solo.

In questo periodo di quarantena la socialità è uno degli aspetti della vita che è stato messo più in discussione, ma anche uno degli aspetti che prima del lockdown stava iniziando ad essere sottovalutato: l’individualismo regnava sovrano e i mezzi di comunicazione erano più un modo per allontanare le persone che si avevano accanto ogni giorno, piuttosto che una soluzione istantanea per unire le persone lontane. È solo grazie a questo periodo di isolamento, che sta mettendo a dura prova la socialità, che invece si sta riscoprendo la gioia e la bellezza dello “stare insieme” non come un bisogno egoistico per raggiungere degli scopi, ma come un vero e proprio filtro di magia in grado di migliorare le giornate di ognuno, non deprimere, regalare sorrisi e moltissima speranza nel futuro.

La tecnologia è diventata un mezzo in grado di mantenere in contatto le persone e la fortuna delle applicazioni di chat e messaggistica è esplosa proprio durante questo periodo di quarantena.

Il nuovo mezzo di comunicazione più utilizzato da tutti gli italiani è la videochiamata. Secondo uno studio di YouGov.com infatti 2 italiani su 3 (71%) hanno dichiarato di utilizzare questo metodo per tenersi in contatto con la propria famiglia, i propri amici e i propri cari.

Tra le applicazioni più utilizzate per le videochiamate ci sono Whatsapp per l’89%, Facebook Messenger per il 32% e Skype per il 26%.

Tra le aziende invece l’app più utilizzata per le riunioni online è Zoom, che nella versione Business permette di unire per un tempo indeterminato fino a 300 persone e consente la possibilità di attivare la trascrizione automatica delle conferenze.

Tra i ragazzi, invece, è molto diffusa l’applicazione di HouseParty in grado di connettere contemporaneamente fino a otto persone.

Ovviamente non mancano anche le solite e classiche telefonate o il semplice scambio di messaggi e SMS, ma le videochiamate, proprio grazie alla loro capacità di creare un contatto visivo, istantaneo e “in diretta” con le altre persone, hanno preso il sopravvento e sono diventate il mezzo più utilizzato durante la quarantena per unirsi e far sentire la propria vicinanza ai propri cari.

Matilde Savaglio