IL TRENO DI CRISTALLO

Oggi voglio raccontarvi l’ultimo libro che ho letto: “Il Treno di cristallo”. Si tratta del nuovo racconto di Nicola Lecca pubblicato a cura di Mondadori. Un romanzo che, come una fiaba contemporanea, ci apre gli occhi sulla complessità del reale. Non solo gli occhi, in realtà anche e soprattutto il cuore.

Nicola Lecca, nato a Cagliari, è uno scrittore nomade che ha vissuto a lungo a Reykjavik, Visby, Vienna, Barcellona, Innsbruck e Venezia. I suoi libri sono presenti in diversi paesi europei e in Brasile. Lo scrittore è stato allievo di Mario Rigoni Stern e si considera un artigiano della parola. Da alcuni anni i suoi articoli appaiono anche su la “Repubblica”. La scrittura è curatissima, a tratti assume la forma del reportage. Il romanzo di Lecca appare come un invito a costruire relazioni più autentiche, affidate alla spontaneità e alla reciproca libertà.

Il libro presenta tante storie diverse che si intrecciano come binari di un treno. Aaron che lavora come apprendista nella storica gelateria Morelli e vive in simbiosi con Anja, una madre depressa e protettiva che gli tiene nascosta l’identità del padre e nulla racconta di Zagabria, la città dalla quale sono fuggiti quando lui era piccolo. Aaron ha imparato con il tempo ad amare la propria solitudine, quando un giorno succede che si innamora di Crystal, una ragazza conosciuta online, ma la loro relazione non sfocia mai in un incontro e resta lì sospesa.

Un giorno come tanti, però, arriva l’evento inatteso che sconvolge tutto. Dalla Croazia giunge la lettera di un notaio che annuncia ad Aaron la morte di quel padre che gli è sempre stato tenuto nascosto, e che lo invita a raggiungere Zagabria per l’apertura del testamento. Aaron sale su un treno alla ricerca della sua verità. Il ragazzo, quindi, inizia un avventuroso viaggio durante il quale saranno toccate diverse città. Un itinerario che durerà una decina di giorni e che gli farà vivere esperienze che fino a quel momento non aveva mai provato nella sua città di Broadstairs, aiutandolo a crescere e a conoscersi.

Il Treno di cristallo ci racconta più di un viaggio reale, è il viaggio per capire chi siamo, per diventare persone migliori. Parla di responsabilità e di errori, di rimpianti e di felicità. In conclusione, quindi, una lettura piacevole e coinvolgente. Un viaggio che può aiutarci ad evadere momentaneamente dalle preoccupazioni e dalle ansie che attanagliano questi giorni difficili. Un percorso di crescita compiuto in questa nostra Europa, che può concludersi soltanto con un messaggio di speranza per il futuro.

Valentina Picinini