Tra glitter e sostanze stupefacenti, makeup esagerati e teen drama, Euphoria è la serie tv targata HBO che racconta le difficoltà di un gruppo di adolescenti americani alle prese con la ricerca del proprio posto nel mondo.
Rue, una giovane di ritorno da un rehab dopo un’overdose, interpretata da Zendaya, ci rende partecipi della sua vita introducendo, episodio per episodio, le storie dei suoi amici di scuola.
La ragazza espone subito il suo problema con le droghe, rivelando che sorge dal bisogno di evadere dalla sua testa, afflitta sin dalla giovanissima età da problemi psicologici, quali la depressione e il disturbo bipolare. Determinata a non uscire dal tunnel straniante e dalla sua fuga dalla realtà, si stupirà di se stessa quando, nel conoscere Jules (Hunter Schafer) non sentirà più l’irrefrenabile bisogno di annebbiare la sua coscienza.
Jules, d’altro canto, si dimostra subito sorridente e adorabilmente sopra le righe, proprio la persona che Rue desiderava affianco nella sua realtà opprimente. Ma ben presto scopriamo che nemmeno la nuova ragazza della scuola ha un passato sereno. Affrontando la realtà del suo corpo come un peso con il quale oramai è abituata a convivere, Jules cerca conferma nelle relazioni, in un’escalation, in bilico tra realtà e digitale, che la porterà a comprendere il proprio valore.
Affianco alle due protagoniste emergono i ritratti del loro gruppo di amici: dalla bella della scuola con un passato d’insicurezze sul proprio aspetto, alla classica ragazza per bene che si trasforma in regina delle chat a pagamento sul web. Non ci stupiamo, allora, quando incontriamo Nate (Jacob Elordi), leader della squadra della scuola, bello e impossibile, essere tormentato dalla violenza fisica del suo passato, oppure il suo amico Chris (Algee Smith), intelligente e convinto di avere il mondo in mano, abbattuto dalla reale difficoltà della scalata verso il successo.
Insomma Euphoria ribalta i classici cliché delle serie tv americane, portando sul piccolo schermo tematiche molto profonde (violenze, abusi, dipendenze, difficoltà da parte della comunità LGBTQ, bullismo online) analizzate anche in riferimento alla nuova realtà digitale, che viene accolta inconsapevolmente dal gruppo di liceali come facilitatore verso il mondo più pericoloso che esiste fuori dalle porte della bella cittadina di provincia.
E come un elemento di livellamento cosmico, ad addolcire la dura realtà che colpisce gradualmente il gruppo di ragazzi, interviene l’amicizia nella sua forma più intensa: l’amore puro e incondizionato che solo gli adolescenti con il cuore pieno di speranze e aspettative per il futuro possono nutrire.