Nella mattinata di martedì 17 marzo ha avuto luogo la Virtual Pink Breakfast, un incontro tutto al femminile (e rigorosamente a distanza) dedicato alle studentesse dei corsi di laurea magistrale, durante il quale è stato possibile dialogare con le professioniste di Accenture sui temi del lavoro, della valorizzazione dei talenti e del cambiamento.
Il meeting è stato aperto dalla Manager Alessandra Murolo, che ci ha introdotte nel mondo Accenture: un’azienda in costante crescita, i cui dipendenti si contraddistinguono per la voglia di crescere e affermarsi. A seguire ci sono state le testimonianze aziendali di Jenny Gerbi, Management Consultant, Deborah Cassinelli, Talent Acquisition Recruiter, Rossana Fazzino, Marketing and Communication Consultant, Giulia Marinelli, Management Consultant, e Marta Romero, Talent Acquisition Recruiter: ognuna di loro ha raccontato la propria esperienza professionale e personale, trasformando l’incontro in una chiacchierata informale che ha indubbiamente favorito (e stuzzicato) la curiosità delle studentesse connesse.
Un aspetto importante di questo evento è stato lo spazio dedicato alle domande: è stato infatti possibile porre domande dirette alle professioniste presenti, un’occasione unica per risolvere dubbi o per chiarire aspetti non sempre chiari. Trattandosi di un incontro riservato a sole donne, la prima domanda non poteva che riguardare il gender gap, ossia quanto sia difficile per una donna farsi spazio nel mondo della consulenza, quesito a cui Alessandra ha risposto in modo immediato e deciso, affermando che Accenture è una realtà che sta dando grande importanza alle donne, vantando una presenza femminile sempre più importante.
Un altro argomento affrontato è stato quello della consulenza: qual è il suo significato? “Consulenza vuol dire lavorare per il cliente, meglio di quanto potrebbe fare da solo, e talvolta addirittura formandolo professionalmente” dice Alessandra, secondo cui il valore aggiunto che viene dato da Accenture deriva dalla diversità che è in grado di proporre, capacità guadagnata attraverso l’esperienza (ormai pluriennale) in settori diversi con persone diverse.
Sono seguite poi diverse domande su ciò di cui Accenture si occupa concretamente, e a tal proposito Rossana ha puntualizzato che l’azienda “accompagna il cliente in termini di comunicazione a 360°”, e quindi dal disegno al supporto, alla realizzazione di strategie digitali, sia per quanto riguarda la comunicazione esterna, sia quella interna; un’altra precisazione è arrivata da Jenny, la quale ha affermato che si tratta sempre di progetti di grande livello, per i quali sono necessari impegno e sforzi importanti, ma “c’è anche un ottimo reward in termini di soddisfazione personale”.
Un tema particolarmente sentito dalle ragazze è stato quello del work-life balance: è vero che non esiste vita privata? “È necessario essere bravi nel bilanciare tutto” dice Jenny, spiegando anche come Accenture sia stata una delle prime aziende ad abbracciare lo smart working, pratica volta proprio a favorire una maggiore autonomia dei propri dipendenti.
Si è poi parlato anche di scambi internazionali e di trasferte: come spiegato da Giulia, è molto incentivata la collaborazione con le sedi estere, fatto che consente uno scambio importante di best practices e un arricchimento importante del proprio bagaglio personale.
Infine, Marta e Deborah hanno illustrato nel dettaglio i processi di selezione. un aspetto fondamentale che hanno sottolineato le recruiter riguarda il CV: è necessario che sia chiaro e completo, non devono sorgere dubbi sulle informazioni di base, così come hanno una grande importanza le esperienze pregresse e i propri interessi, tutti elementi utili per i selezionatori per capire meglio il profilo della persona, così da poterla assegnare al migliore progetto possibile per lui/lei.
La chiusura dell’evento è stata di Alessandra, che invitato tutte ad avere sempre voglia di imparare e mettersi in gioco, “perché solo così si può arrivare alle stelle”.