PERSONA: DAL CINEMA ALLA MUSICA

Dopo una pausa di tre anni dal suo ultimo lavoro legata ad un periodo difficile e ad una profonda analisi introspettiva, torna sulle scene il rapper Fabio Rizzo, in arte Marracash, con il suo nuovo album “Persona”. Il disco ha portato, il 31 ottobre scorso, alla pubblicazione unica di una tracklist composta da 15 brani, ognuno rappresentante una parte del corpo umano che, grazie anche ai numerosi featuring con personaggi appartenenti al panorama musicale italiano, trattano differenti tematiche come il rapporto con gli altri, le crisi interiori, le aspettative sociali e l’apparenza. 

“Tu insegui un sogno disperato, questo è il tuo tormento. Tu vuoi essere, non sembrare di essere. Ma c’è un abisso tra ciò che sei per gli altri e ciò che sei per te stesso, e questo ti provoca un senso di vertigine per la paura di essere scoperto, messo a nudo, smascherato, poiché ogni parola è menzogna, ogni sorriso, smorfia e ogni gesto, falsità.”

Questo estratto dal brano “I denti”, così come il titolo e l’immagine dell’album, riprendono apertamente l’omonimo Persona (1963) di Ingmar Bergman, considerato uno dei film più filosofici di sempre. La trama della pellicola tratta l’incrocio delle esistenze di due donne apparentemente opposte, l’infermiera Alma e l’attrice Elisabeth, che si ritrovano nel corso della narrazione a ridisegnare i confini del proprio . Viene quindi trattata la condizione di crisi esistenziale che porterà, tramite una sofferta progressione metafisica, all’assemblaggio finale di un ibrido delle due protagoniste. Il regista non elabora dunque due personaggi separati, ma si pone in differenti prospettive psicologiche dello e sullo stesso individuo, producendo un continuo dislivello: essere/sembrare; maschera/persona; artista/essere umano.

Il nuovo disco del rapper si fonda proprio su quest’ultima dicotomia, originato dalla volontà di raccontare la lotta esistenziale tra l’artista Marracash, desideroso di affermarsi dimostrando la propria forza e il proprio potere, e l’essere umano Fabio Rizzo, tormentato da relazioni tossiche e crisi interiori che generano inevitabilmente un’inconsistenza del sé. In quest’album, a differenza dei precedenti lavori del rapper, sembra prevalere il lato più umano che, messosi metaforicamente a nudo, permette al contempo lo sdoganamento di tabù che fanno ancora oggi parte della nostra società come, ad esempio, quello della malattia mentale. Lo stesso Marracash, nell’intervista per Noisy, dichiara l’importanza che la psicoanalisi e l’introspezione hanno avuto e stanno avendo nella sua vita, ponendo al centro del suo lavoro la ricerca delle risposte alle domande che per natura ci poniamo in rapporto alle nostre esistenze.

Serena Malaspina