“LE NOTTI BIANCHE” A TEATRO: UN DOSTOEVSKIJ FACILE E ROMANTICO

Da martedì 15 a domenica 27 ottobre 2019, Corrado d’Elia ha inscenato al grazioso Teatro Litta (letteralmente a due passi dalla sede di Sant’Agnese!) “Le notti bianche” di Dostoevskij

Aspetta, so già cosa stai pensando: “Ma Dostoevskij è un autore pesantissimo”! In parte hai ragione. Tuttavia ti posso garantire che per apprezzare questo romanzo (tra le altre cose molto breve, è lungo solo una settantina di pagine), non serve essere un esperto di letteratura russa e nemmeno avere letto altri romanzi dell’autore. È con questo spirito che ho approcciato l’opera la prima volta che l’ho letta, ed è con questa stessa mentalità, anche, che ho assistito alla bellissima rappresentazione teatrale, pronta a lasciarmi trasportare dalla narrazione seduta sulla mia comoda poltroncina di velluto rosso. 

“Le notti bianche” è un racconto tutto sommato semplice, i cui protagonisti sono due giovani sognatori che si incontrano per quattro notti di seguito a San Pietroburgo e si confidano a vicenda le proprie storie e i pensieri più profondi sull’amore. 

L’adattamento dell’opera al teatro è stato fedele, anche perché penso che il libro si presti molto alle trasposizioni (basta pensare a “Le notti bianche” del ’57 di Luchino Visconti o a “Le quattro notti di un sognatore” del 71 di Bresson). La scenografia è stata tanto essenziale quanto d’impatto: uno sgabello in mezzo al palco, uno sfondo azzurro blu e tante lampadine calate dall’alto ad altezze diverse per inscenare un cielo stellato. Impersonificando allo stesso tempo il giovane protagonista e la ragazza, Corrado d’Elia ha dato vita al testo, in una toccante interpretazione ricca di sensazioni, pause e silenzi. Il testo ha infatti comunicato alla perfezione le emozioni che trasuda: solitudine, sconfortobellezzadelicatezzasperanzaamore. Il tutto accompagnato a tratti e in sottofondo, da una gradevole melodia al piano, per aggiungere un tocco di sogno e di poesia in più. 

Perché quindi possiamo affermare che “Le notti bianche” è un’opera reader-friendly e anche theater-friendly? Perché non serve avere una preparazione alle spalle per capirla, perché è facile adattarla per il teatro e il cinema, e infine perché parla di amore, un’esperienza universale e “semplice”. Per farla breve, una vera chicca! 

Purtroppo le repliche sono già finite, ma spero di avervi incuriositi comunque e di avervi trasmesso almeno la voglia di leggere il romanzo. Una lettura che non vi lascerà indifferenti, parola di #CIMER!

Isabella Cristina Pagani