COMUNICAZIONE D’IMPRESA: I TALENTI TRASFORMATIVI E LE AZIENDE

Che cosa si intende quando si parla di talenti trasformativi? In che modo le aziende possono riconoscerli e coinvolgerli? Che tipo di impatto hanno sul mercato e sul mondo del lavoro?


Queste sono le domande principali affrontate durante il workshop Digital Recruiting & Branding Evolution presso la Samsung Smart Arena di Milano. L’incontro prevedeva un’introduzione sulla sfida che i talenti di oggi costituiscono per le aziende, seguita poi da due panel di discussione tra professionisti e responsabili di Human Resources.

In un mondo che spinge sempre più sul digitale e sull’intelligenza artificiale, non si può fare a meno di chiedersi quale sia il futuro del lavoro, quali stravolgimenti bisogna aspettarsi e quali sono le nuove sfide che dobbiamo affrontare. Si prevede, infatti, che in un tempo non troppo lontano, moltissimi lavori di competenza prevalentemente umana verranno invece svolti dalle macchine in nome di prestazioni più efficaci e di tempi sempre più rapidi.

Ma per quanto le aspettative possano apparire buie per le persone a favore dell’automatizzazione, bisogna avere l’accortezza (e anche l’audacia) di accogliere questi cambiamenti come delle occasioni di rinnovamento e degli ostacoli che, una volta superati, possano offrire una visione più ricca e completa del mondo che ci circonda. Ecco perché oggi, più di prima, le aziende si stanno accorgendo della centralità e dell’importanza delle persone, soprattutto quelle portatrici di valori idee ben definite. Questi individui sono normalmente chiamati talenti trasformativi, cioè coloro che, attraverso l’impegno e l’esperienza, riescono a far crescere l’output di un’azienda in maniera considerevole per via delle loro acute capacità di problem solving e di collaborazione, accompagnate da una fortissima motivazione e dal grande desiderio di lasciare un’impronta significativa. 

Il grosso problema delle organizzazioni complesse oggi è quello di riuscire ad intercettare questi talenti. Quest’ultimi, infatti, vengono spesso esclusi dai meccanismi di recruiting aziendale per via di meccanismi di selezione troppo lunghi e complicati che demoralizzano i candidati, ma soprattutto a causa della mancata promozione di immagine delle aziende stesse, le quali il più delle volte (soprattutto in Italia) non raccontano quel che è la loro essenza lavorativa ed organizzativa.

Dunque, la difficoltà è a direzione duplice e coinvolge tanto i recruiter quanto i potenziali candidati. Allora la domanda da porsi è la seguente: come possono aziende e talenti incontrarsi nel modo migliore possibile e quali sforzi vengono richiesti ad entrambi?

Per rispondere a questo quesito è fondamentale e importante mettere sullo stesso piano talento vocazione. Il talento infatti è essere la persona giusta al posto giusto, cioè essere inserito in quel contesto in cui si è capaci di esprimere appieno le proprie potenzialità. Questo comporta da parte del candidato una disposizione alla collaborazione all’interno di un team, nonché la capacità di sapersi adattare ai cambiamenti e alla diverse situazioni che gli si presentano. D’altro canto l’azienda ha il compito di compiere una corretta comunicazione nei confronti del talento, mostrando con sincerità quali sono i valori di cui si fa portatrice e qual è la mission che la contraddistingue. Un altro modo per risultare attraenti è offrire innovazionigaranzie di alta qualità.

Oggi è fondamentale puntare alla narrazione inerente sia alle imprese che ai singoli individui. Così, attraverso una comunicazione precisa ed efficace, si potranno affrontare al meglio le sfide di oggi e del futuro.

Giulio Mastrorilli