Una delle mie serie preferite in assoluto, che si è addirittura salvata dall’essere bandita dall’Olimpo delle mie serie favorite dopo il flop dell’ultima stagione è Black Mirror.
La serie inglese scritta da Charlie Brooker va in onda per la prima volta nel 2011 affronta un tema molto caro alla nostra società. Quello che è inquietante nel nostro mondo è la rapidità con cui le tecnologie si diffondono e si moltiplicano. Manca la prevedibilità sulle implicazioni di qualunque tipo, manca la possibilità di costituire una regolamentazione stabile, ed è impossibile sapere dove questi mutamenti porteranno. Dall’inquietudine proveniente da questi interrogativi Brooker ha costruito un prodotto fine e ricercato. Ricercato perché le riflessioni sull’universo distopico che propone affonda le proprie radici entro delle ricerche sulla nostra attualità.
Ho deciso di riassumere qui un po’ di informazioni che ho raccolto in merito a prodotti già esistenti a cui lo sceneggiatore si è ispirato e che le sue lucubrazioni hanno portato alle estreme conseguenze.
- Cani Robot: nella puntata Metalhead della quarta stagione, non soffermandomi sulle scelte tematiche inflazionate più del matrimonio di Fedez e Chiara Ferragni, la storia ruota attorno a degli spietati cani robot. Uno dei pochi punti a favore della puntata riguarda la riflessione sul fatto che, effettivamente, se un robot estremamente sofisticato finisse in mani sbagliate, oppure andasse in corto circuito, potrebbe essere un bel casino. Ecco, diciamo che la tecnologia per costruire questi robot estremamente intelligenti la stanno sviluppando. E quello che è più inquietante è che la stanno sviluppando, per fini militari, proprio nella forma di “cani robot” presentati nella puntata.
- Sistema di valutazione personale: la prima puntata della terza stagione, che se dovessi utilizzare un aggettivo definirei “delirante” tratta un tema che già è sottilmente attuale in tutta la nostra civiltà grazie ai social: la necessità di approvazione. Ma se l’approvazione non servisse più solo per una mera questione di benessere psicologico personale e diventasse uno strumento decisivo concretamente utile per stare nella società? Nel 2014 Lo Stato Cinese ha espresso la volontà di costituire nel breve termine un Social Credit System. Sulla cara niente di male perché ufficialmente l’idea è quella di controllare uno Stato estremamente popoloso e ridurre la criminalità. Nei fatti però chi sarà valutato grazie al sistema si potrebbe accedere a degli upgrade personali a seconda del proprio punteggio, stabilendo così delle classi sociali virtuali che sfavoriscono alcuni e favoriscono altri. Affatto delirante.
- Intelligenza artificiale: arriva dal Portogallo la tecnologia che fa balzare alla mente la prima puntata della seconda stagione Torna da Me. La storia raccontata da Brooker, quella di una donna che non riesce a superare un lutto, ci mette di fronte a uno dei tabù più costanti della storia dell’umanità. Qualcosa che non si riesce a raggirare, o no? In realtà la tecnologia non è sicuramente al livello presentato nella puntata ma è anche vero che la sola idea di pensare di raggirare la morte con un sistema computerizzato è abbastanza assurda e discutibile. Quello che si è pensato, nella forma più embrionale di questa tecnologia, è stato di costruire dei database che raccolgano informazioni sulle persone, in base alle informazioni che questi forniscono su di loro tramite i social. Queste tecnologia, non sono in grado di capire solo come ma anche cosa si pubblica. In questo modo è in grado di definire grandi linee la personalità di quella persona e nel caso questa trapassasse il sistema sarebbe in grado di continuare a postare per suo conto. Forse la cosa più inquietante è pensare quanto la tecnologia sia in grado di appiattire la nostra personalità..
- Centralina di controllo della casa: questo è uno delle tecnologie, tra quelle che ho citato che ha avuto più successo. Se la complessità e le implicazioni etiche degli altri prodotti limita il loro sviluppo e la loro possibilità di diffusione in questo caso la realtà sembra essere molto meno agghiacciante che la finzione presentata nella puntata di Natale di Black Mirror. Con un’enorme sintesi, che sminuisce infinitamente la genialità dell’episodio, viene mostrato un dispositivo capace di governare tutte le tecnologie presenti in una casa al fine di semplificare la vita di chi la abita. Nel dispositivo però, viene rinchiusa una copia digitale della personalità del proprietario, drammaticamente convinta di essere la persona da cui la copia è stata “estratta”. A partire da Siri, ad arrivare alla tecnologia di Google Home, fino all’affatto misogino Virtual Wife, i tentativi di centralizzare il controllo delle varie parti della casa si sprecano. Due parole le spenderei sull’ultimo citato, chiaramente una trovata nipponica, sostanzialmente si tratta di un oggetto che proietta l’immagine cartoonizzata di una donna che può interagire con l’ambiente domestico e controllare alcune funzioni della casa.
- Sistema che non permette di guidare se si beve: finalmente una cosa tanto saggia quanto aperta a teorie complottistiche su le multinazionali di alcolici che ne impediscono la messa in commercio. Sembra che in realtà questi sistemi chiamatialcohol interlockstiano conoscendo un discreto successo oltreoceano. 17 case automobilistiche avrebbero appunto introdotto un etilometro incorporato nel volante che non permette all’auto di mettersi in moto se il limite supera la soglia consentita. Fortunatamente, tra le varie “profezie” questa è la sola che sta venendo messa in pratica seguendo pedissequamente quanto mostrato nell’episodio della serie.
Francesca Poletti