Milano, 16 aprile, aula Bontadini: l’Università Cattolica e il Master in Comunicazione Musicale ospitano una lezione aperta, moderata da Gianni Sibilla, direttore del Master, con il contributo di Enzo Avitabile.
Il sassofonista, compositore e cantautore partenopeo, che vanta numerosi riconoscimenti e altrettante collaborazioni, ha raccontato agli studenti del Master in Comunicazione Musicale e agli altri curiosi e appassionati, la storia che lo ha portato ad avvicinarsi alla musica e lo ha instradato verso la ricerca di un suono inedito e globale. La lezione si apre con la proiezione del docufilm “Enzo Avitabile Music Life”, presentato al Festival del Cinema di Venezia del 2012. Il film, opera del regista premio Oscar Jonathan Demme, è un tributo al Maestro Avitabile che racconta non tanto la vita dell’uomo, quanto piuttosto la storia della sua vita in musica.
Avitabile racconta la nascita del film come una “cumminazione”, una coincidenza fortunata, frutto della passione di Demme che dichiara “La musica di Enzo mi ha cambiato la vita”. Il titolo originale del film doveva essere “ I Sogni e le Probabilità”, dove la probabilità altro non è che la possibilità di riuscire, attraverso il desiderio e la devozione, a vivere il proprio sogno, anche in un quartiere “a rischio” come quello di Marianella a Napoli, a cui il Maestro Avitabile deve i natali. L’incontro di Avitabile con la musica avviene attraverso il jukebox, la scatola magica che gli dava la sensazione di essere parte di un tutto bellissimo e gli faceva desiderare di incontrare un giorno, gli artefici di quel suono, “le persone dentro la scatola magica”.
Da qui, la connotazione universale che è la cifra della produzione di Avitabile: il tentativo di operare attraverso la musica, un ritorno alla fonte, che non è un ritorno al passato ma un modo di guardare al passato con gli occhi del futuro. L’approdo di questo processo, e musicale e intellettuale, è una “contaminazione felice”, un suono che accoglie tutti i popoli della Terra, che trascende se stesso e che ogni giorno diviene. Il Maestro Avitabile riesce così a conciliare due universi musicali, apparentemente agli antipodi, il jazz e la musica napoletana, elaborando concettualmente e praticamente una fusione brillante tra John Coltrane e la cultura partenopea, un genere nuovo e diverso, non migliore né peggiore dei generi classici, e che alla diversità deve la sua fortuna.
Questo dunque il miracolo di Avitabile: la ricerca sulle note e la creazione, per mezzo di esse, di un linguaggio universale. Identità e diversità sono risvolti della stessa medaglia, entrambe necessarie e coesistenti, come dimostrano i dialoghi ( non duetti!) del Maestro con artisti dal background estremamente variegato. “Laddove i governanti costruiscono muri, la musica li supera”, dichiara il Maestro durante la lezione e la sera del 16 aprile, si esibisce in concerto, a sostegno dei bambini siriani dei campi profughi di Libano e Kurdistan, presso l’ Auditorium Fondazione Cariplo di Milano, a riprova di quel bene universale che abilissimamente riesce a raccontare in musica.
Nicoletta Raffa