Circa 80 relatori per 30 panel, 1400 partecipanti tra insegnanti e professionisti nell’ambito educativo provenienti da tutta Italia, altri 400 insegnanti collegati in streaming e 500 studenti delle scuole superiori: ecco i numeri dell’evento “Parole a scuola”, organizzato da Parole O_Stili venerdì 9 febbraio 2018 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Dopo l’evento “Condivido” svoltosi lo scorso anno presso l’Unicredit Pavilion, il progetto di sensibilizzazione contro lo hate speech torna a Milano: il cyberbullismo rimane purtroppo un tema scottante e attuale, sul quale però si sta delineando un approccio risolutivo. Dal punto di vista normativo, infatti, è stata emanata la Legge 29 maggio 2017, n. 71 al fine di prevenire e disciplinare i comportamenti aggressivi che si sviluppano sul web, con una particolare attenzione per la tutela dei minori. È fondamentale, tuttavia, che il piano legislativo sia sostenuto da iniziative collaterali, che agiscano a diretto contatto con i ragazzi e con i loro educatori, così come è avvenuto durante l’evento “Parole a scuola”.
In collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), l’obiettivo è stato coinvolgere gli insegnanti in una giornata ricca di spunti riflessivi sull’educazione digitale, sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista semantico e comportamentale. Grazie alla presenza di professionisti in materia, sono stati proposti alcuni panel dal carattere didattico, mentre altri erano caratterizzati da un metodo pratico, sotto forma di laboratorio teatrale.

Laboratorio teatrale con Erika Grillo
La mattinata è stata inaugurata dalla plenaria, durante la quale sono intervenuti il Rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, la Presidente di Parole O_Stili Rosy Russo, la Presidente della Rai Monica Maggioni e la Ministra della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli. Sono state presentate alcune interessanti indagini sul fenomeno del cyberbullismo come la ricerca Eu kids Online, condotta dall’OssCom (Centro di ricerca sui media e sulla comunicazione) e la ricerca del Rapporto Giovani. Di seguito, si riportano alcuni dati significativi, esposti nel dettaglio nel comunicato stampa di Parole O_Stili:
- nel 2017 il 13% di ragazzi e ragazze dichiara di aver vissuto esperienze negative in Internet (percentuale in crescita, rispetto al 6% nel 2010);
- il 91,8% dei giovani italiani dichiara che le parole ostili online hanno un risvolto anche nella vita reale;
- il 19,1% dichiara che lo hate speech sia una forma di comunicazione online e non una espressione di reali sentimenti.
Dopo questo primo momento riflessivo, sono iniziati gli incontri tematici. Alcuni panel, ad esempio, erano volti a stimolare un approccio inclusivo dei nuovi media e degli strumenti tecnologici nella metodologia didattica: utilizzare videogiochi in classe, presentare video su Youtube, insegnare le tecniche più adeguate di narrazione con Instagram sono le nuove frontiere e sfide nell’ambiente scolastico, in modo da rendere le lezioni più interattive e interessanti per i ragazzi che ormai quotidianamente utilizzano i dispositivi e i codici comunicativi offerti dalla Rete.

Gli insegnanti a lezione!
Altri panel presentavano invece apporti più didattici e concettuali: si è parlato di giustizia riparativa, di rispetto, di fake news, di valorizzazione delle differenze culturali, invitando a considerare Internet come un mezzo per imparare e come un’opportunità di potenziare il “lato buono della rete”. Infine, vi sono stati alcuni laboratori teatrali, che hanno reso protagonisti gli insegnanti, proponendo loro esercizi utili a sviluppare empatia e consapevolezza dell’altro, per riscoprire l’essenza e la profondità del contatto fisico e umano e della magia che si crea grazie alla condivisione reale delle proprie esperienze. “Contatto” e “condivisione” sono infatti due parole che si riferiscono allo “stare insieme”, nonostante oggi si siano trasformate nel più comune gergo dei social network, trascurandone spesso il significato originario.
Il filo conduttore di tutti gli interventi è stato il Manifesto della Comunicazione non ostile, i cui dieci principi sono stati declinati al fine di proporre metodi di insegnamento sensibili all’importanza delle parole e della comunicazione in tutte le sue forme. Dall’approfondimento delle dieci categorie sono state create 100 schede didattiche, disponibili liberamente online, con cui gli insegnanti e gli educatori potranno proseguire il percorso proposto da Parole O_Stili, proponendole alle classi delle scuole primarie e secondarie e diffondendo sempre più i principi guida di una comunicazione responsabile e rispettosa. Nelle schede si troveranno riferimenti a diversi autori e attività: da Seneca a Manzoni, dal Piccolo Principe a Lettere a una professoressa, da Cicerone a Martin Luther King, da Marco Mengoni a Fabri Fibra, da Harry Potter al gioco degli scacchi.
L’evento è stato accolto con grande entusiasmo. Moltissimi insegnanti hanno raggiunto Milano da tutta Italia appositamente per partecipare all’iniziativa e ciò è un indice positivo dell’importanza e della necessità di approfondire le tematiche dell’educazione digitale, in ottica preventiva, al fine di favorire lo sviluppo di un senso di cittadinanza consapevole sia offline ma anche e soprattutto online. Dobbiamo sentirci tutti responsabili e promuovere una cultura comunicativa di inclusione: come dice Gianni Rodari nella sua poesia, abbiamo a disposizione parole per fare qualsiasi cosa, utilizziamole soprattutto per amare.
Abbiamo parole per vendere,
Parole per comprare,
Parole per fare parole.
Andiamo a cercare insieme
Le parole per pensare.
Andiamo a cercare insieme
Le parole per pensare.
Abbiamo parole per fingere,
Parole per ferire,
Parole per fare il solletico.
Andiamo a cercare insieme,
Le parole per amare.
Andiamo a cercare insieme
Le parole per amare.
Abbiamo parole per piangere,
Parole per tacere,
Parole per fare rumore.
Andiamo a cercare insieme
Le parole per parlare.
Andiamo a cercare insieme
Le parole per parlare.