CIMOTOPTALENTS#12 CINEMA E INNOVAZIONE: GABRIELE ZANARDI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA NEL RUOLO DI AIUTOREGISTA

Appassionato di cinema e laureando CIMO, Gabriele Zanardi è l’aiutoregista di H36:, film di Fabio Bastianello presentato e premiato il 6 Settembre  2017 alla 74esima Mostra  del Cinema di Venezia come miglior progetto audiovisivo di ricerca e innovazione.

Una delle prime domande che sorge spontanea in questi casi è :” ma come ci sei riuscito?”. A  volte può capitare che le occasioni ti vengano a cercare, ma bisogna essere anche bravi a coglierle e a farle fruttare: l’esperienza di Gabriele sembra esserne un esempio:

<<Ho sempre voluto capire come funzionasse il mondo del cinema “dall’interno”; così, appena ho avuto la possibilità di sporcarmi le mani con un film in produzione, mi ci sono buttato>> racconta Gabriele.

Era alla ricerca di uno stage quando ha notato l’annuncio della casa di produzione Overall Pictures: cercavano un ragazzo appassionato di cinema e che volesse partecipare attivamente alla realizzazione di prodotti cinematografici. Subito si è candidato ed una settimana dopo stava già mettendo mano ad un film.

<< La mia primissima mansione è stata sistemare le fasi finali del montaggio di Milano In The Cage – the movie, un film che sarebbe uscito nelle sale cinematografiche nel giro di pochissimi mesi. Ho assistito a sessioni di montaggio audio, imparato trucchi di montaggio video, di creazione di trailer per il cinema e DCP>>.

Il set durante lo streaming

 

Gabriele, infatti, non è stato trovato impreparato: ad alimentare la sua curiosità e il suo interesse per il mondo cinematografico ha contribuito il percorso  svolto con CIMO, che gli ha fornito i mezzi teorici per affrontare tutti i ruoli che gli sono stati assegnati.

<<Parallelamente a Milano In The Cage ho iniziato a seguire in parte la pre-produzione di H36, assistendo alle prove con gli attori, alla stesura delle scalette e alla costruzione degli ultimi personaggi. Avendo seguito il progetto sin dai primi giorni del mio stage mi è stato proposto dal regista Fabio Bastianello di occuparmi dell’aiuto regia durante i giorni di produzione. Inutile dire che ho colto al volo l’occasione.>>

H36: è stato definito un’opera cinematografica senza precedenti: è il primo film al mondo dalla durata di 36 ore consecutive realizzato in presa diretta ed è stato trasmesso in tempo reale dalle ore 10:00 del 1 Luglio 2017 alle 22:00 del 2 Luglio su Youtube, sul sito del film e al Cinema Beltrade di Milano, con la possibilità di  commentare in tempo reale sulla pagina Facebook ciò che stava accadendo sullo schermo.

<<Il regista ha chiesto agli attori non tanto di recitare una parte, ma di “essere” il personaggio in modo da poter trasmettere al meglio tutte le emozioni. Non è mai stata scritta una sceneggiatura vera e propria, ma solo una scaletta con i momenti fondamentali del film.>>

In quanto aiutoregista, Gabriele ha aiutato ad organizzare il set, posizionare l’arredamento, gli oggetti di scena e le telecamere, tre fisse e una camera con operatore. Durante le 36 ore continue di riprese, insieme al regista e all’assistente alla regia, si è occupato di scegliere in tempo reale, attraverso un mixer video, l’inquadratura della camera da mostrare agli spettatori, seguendo i ritmi della narrazione e gli spostamenti degli attori.

<<Essendo  H36: basato sull’improvvisazione, non sapevo mai cosa sarebbe successo esattamente e dovevo mantenere sempre la massima concentrazione per non fare perdere al pubblico momenti importanti>>.

Foto di gruppo scattata a fine riprese

Il film  ha ottenuto tantissime visualizzazioni ed interazioni sulla pagina Facebook con numerosi riscontri positivi. In particolare, l’aspetto che è stato più apprezzato è il suo realismo: il film, infatti, mette in scena un sequestro.

<<Tutto è stato affidato alle capacità degli attori e all’improvvisazione, dai dialoghi, alle azioni ed ai risvolti di esse. Trentasei ore sono tante e la visibile e reale stanchezza degli attori ha dato maggiore credibilità alla recitazione trasmettendo il peso fisico ed emotivo di un sequestro . Io stesso in certi momenti avevo difficoltà a capire se gli attori stessero recitando o meno, tanto è vero che ad un certo punto, notando che un’attrice era rimasta sdraiata sul divano per molto tempo, ho comunicato con uno degli attori attraverso un auricolare per sapere se stesse male davvero>>.

Sebbene  attualmente sia concentrato sulla tesi e il suo futuro sia ancora incerto, Gabriele non esclude la possibilità di continuare su questa strada:  l’esperienza, infatti, gli ha lasciato l’enorme soddisfazione di aver preso parte ad un progetto innovativo e di successo.

<<Ai miei coetanei consiglio di cogliere davvero tutte le opportunità che gli vengono offerte, perché potrebbero trovarsi al posto giusto nel momento giusto e fare esperienze che non avrebbero mai immaginato>>

Noemi Galliero