Sebina Pulvirenti è content strategist e SEO and data driven editorial specialist presso la redazione web di Sky Tg24. Un ruolo fondamentale nel nuovo giornalismo, che non può fare meno degli strumenti di analisi dell’enorme mole di dati che viene prodotta quotidianamente. L’abbiamo incontrata per capire qualcosa in più di un mestiere recente, ma diventato ben presto necessario.
Cos’è e in cosa consiste l’analisi SEO?
È un approccio strategico che si basa sull’analisi dei dati e sulla Search Engine Optimization. Attraverso lo studio dei comportamenti degli utenti dei motori di ricerca e l’uso di alcuni tool ormai largamente diffusi come Google Trends, cerchiamo di individuare dei pattern replicabili che ci aiutino non solo a ottimizzare i contenuti quotidiani per renderli più reperibili, ma anche a pianificare la copertura editoriale di grandi eventi e a stare al passo con le tendenze stagionali. In questo modo riusciamo a garantire performance di traffico elevate e costanti nel tempo anche al mondo delle news, che tradizionalmente dipende dalle notizie e dal verificarsi di fatti più o meno imprevedibili.
Pensi che questo nuovo approccio nelle redazioni costituisca un limite alla libertà creativa dei giornalisti o, al contrario, permetta di trattare una più ampia varietà di argomenti?
Quando ho iniziato a lavorare nel mondo del giornalismo ero una redattrice in un sito web di
tecnologia (Softonic) e vedevo la mia libertà creativa e il mio stile personale assai limitati dalle cosiddette “tecniche” SEO, che all’epoca prevedevano di ripetere keyword e correlate nei titoli e addirittura un certo numero di volte all’interno del testo degli articoli, causando delle ripetizioni che per me, amante della scrittura, erano imperdonabili. Con il tempo la SEO è cambiata, adattandosi al linguaggio naturale e Google è diventato più smart: certe tecniche al giorno d’oggi sono anzi controproducenti. Usare Google Trends più che un limite è un aiuto: innanzitutto perché può dare ai giornalisti molte idee su tematiche e tendenze magari appena diffuse dai social o arrivate dall’estero e poi perché guardare le correlate di una parola chiave aiuta persino a scrivere i propri pezzi, creandosi una scaletta gerarchica e schiarendosi le idee prima di iniziare la fase di scrittura. È un’opportunità e anche chi scrive su argomenti di nicchia con bassi volumi di ricerca può trarre vantaggio da questa metodologia.
Quali temi cercano più frequentemente gli utenti su Internet? Quali sono le attuali tendenze?
Il bello per chi lavora sulla strategia SEO è che non ci si annoia mai: ogni giorno saltano fuori nuove tendenze e keyword inaspettate. Gli utenti cercano davvero cose bizzarre a volte. Tuttavia, gli utenti italiani mostrano costantemente un grande interesse non solo verso le breaking news, ma soprattutto verso le notizie di servizio, in particolare quelle più pratiche sulla finanza personale e il lifestyle, sul mondo della salute e del benessere e sui personaggi e gli eventi dello sport e dell’intrattenimento.
Che tipo di conoscenze e competenze bisogna possedere per lavorare come analista per una redazione giornalistica?
Bisogna avere interesse verso le news e il giornalismo e un approccio analitico, di curiosità e
interesse verso l’analisi dei dati. Bisogna sapersi mettere nei panni di qualsiasi tipo di utente per poter capire e magari anticipare tendenze e pattern di ricerca. Io sono sempre stata appassionata di scrittura e giornalismo, ma sono entrata in questo mondo un po’ per caso, dopo una laurea in Lettere Moderne Storiche e un Master in Marketing e Comunicazione Web. Ho avuto la fortuna di lavorare con dei manager che mi hanno insegnato moltissimo su SEO, content strategy e analisi dei dati. Al mondo dei numeri mi sono pian piano avvicinata mio malgrado, con il tempo e il duro lavoro (a scuola non posso proprio dire che la matematica fosse la mia materia preferita, anzi!).
Quali sono delle facili strategie per migliorare il traffico organico di un sito web di notizie?
Si può iniziare aprendo il proprio tool analytics per analizzare con costanza cosa leggono gli utenti che arrivano dai motori di ricerca durante la settimana e durante il corso della giornata. Se il sito di news in questione ha un motore di ricerca, poi, il tool di analytics dovrebbe avere una sezione che mostra cosa hanno cercato gli utenti nel motore di ricerca interno. Già così si scoprono parecchie cose interessanti, a volte imprevedibili. Se si trovano delle keyword per cui non si ha un contenuto ad hoc, è fatta: basta preparare dei nuovi pezzi più completi, chiari e interessanti di quelli dei nostri competitor e aspettare i primi risultati. Se poi si combina questo all’uso costante di Google Trends, che è un tool gratuito, e si analizzano le ricerche in Italia per giorno o per specifici intervalli temporali si apre un mondo, anzi… mondi infiniti, tutti da esplorare. Provare per credere.
Chiara Trio
