Una prima domanda che bisogna porsi è : i film che vengono proposti ogni giorno nelle sale cinematografiche come mettono in luce (se lo mettono) il problema della diversità e dell’inclusività? Soprattutto cosa si intende con questi due termini?
Diversità e inclusività sono due concetti differenti, in quanto la diversità viene intesa solitamente per indicare una persona con problemi fisici, motori, cognitivi; mentre con il termine inclusività ci si riferisce a quei soggetti che hanno problemi a non sentirsi esclusi dalla società. Di solito questi due termini dovrebbero camminare insieme ma come si può notare nella nostra società non è mai così.
Affrontare la disabilità nel mondo audiovisivo, in particolare nel cinema, è un compito complesso. Da un lato, si rischia di cadere nella banalità, offrendo una rappresentazione stereotipata e poco realistica. Dall’altro, si corre il pericolo di trasmettere un messaggio negativo, focalizzandosi unicamente sulla malattia e non sulla persona.
Spesso, nei film, le persone con disabilità sono relegate a ruoli marginali o bidimensionali. Le vediamo in contesti medicalizzati o assistiti da figure di supporto, quasi a sottolineare la loro dipendenza e la loro incapacità di vivere autonomamente.
Questa rappresentazione risulta problematica per diverse ragioni. Innanzitutto, non rispecchia la complessità e la varietà delle esperienze di vita delle persone con disabilità. Inoltre, rafforza stereotipi negativi e stigmatizzanti, contribuendo a una visione pietistica e paternalistica della disabilità.
Per realizzare un film che includa la disabilità in modo autentico e rispettoso, è necessario un cambio di paradigma. Bisogna smettere di considerare la disabilità come un ostacolo o una caratteristica definitoria, e iniziare a vedere le persone con disabilità come individui completi, con le loro proprie storie, aspirazioni e capacità.
Il film di Amleto è mio Fratello a cura di Francesco Giofrè mette al centro questa tematica della Diversità e Inclusione. Il film racconta la storia di due fratelli, Andrea (Paolo Vaselli) e Francesco (Andrea De Dominicis). Andrea è un uomo adulto con la sindrome di Down, mentre Francesco è un affermato avvocato. I due fratelli sono molto legati, ma la loro vita viene sconvolta dalla morte improvvisa dei loro genitori.Andrea, che non è in grado di badare a se stesso, viene affidato a Francesco. Francesco, già oberato di lavoro e impegni familiari, si trova a dover gestire anche la situazione di suo fratello. Inizialmente, Francesco è frustrato e arrabbiato, ma col tempo impara ad amare e ad accettare Andrea per quello che è.
Martina Mignolo
