Tutti l’abbiamo sentito nominare almeno una volta: ChatGPT è uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale che grazie ad algoritmi avanzati di apprendimento automatico genera risposte simili a quelle umane all’interno del discorso, ma quali sono i suoi limiti?
L’evoluzione tecnologica ha fatto grandi passi negli ultimi anni, e con essa anche l’intelligenza artificiale conversazionale, di cui fa parte ChatGPT.
ChatGPT è un modello di linguaggio artificiale sviluppato da OpenAI, basato sull’architettura GPT (Generative Pre-trained Transformer). Il modello è stato addestrato su una vasta quantità di testo in diverse lingue e può generarlo in modo autonomo, producendo risposte coerenti e pertinenti a un’ampia gamma di domande e argomenti.
In pratica, ChatGPT è un assistente virtuale che può essere utilizzato per conversare con gli utenti in modo naturale, proprio come si conversa con una persona reale. Grazie alla sua grande capacità di comprensione del linguaggio e alle sue infinite fonti di informazione può rispondere alle domande degli utenti, dare consigli o anche intrattenere una vera e propria conversazione.
Per comprendere meglio il funzionamento di ChatGPT è utile capire come elabora il linguaggio naturale. Il NLP (Natural Language Processing) consente di comprendere le sfumature del linguaggio umano in modo da fornire risposte coerenti grazie all’uso di algoritmi che vengono alimentati e addestrati in continuazione da dati di testo.
Come ogni modello di intelligenza artificiale però ha i suoi limiti. Alcuni di questi includono:
- Bisogno di grandi quantità di dati: ChatGPT è stato addestrato su una vasta quantità di testo, ma ancora può non essere in grado di affrontare argomenti che non sono stati presenti nei dati di addestramento.
- Difficoltà con argomenti specifici: anche se ChatGPT può essere molto bravo a generare testi su argomenti generali, può non avere la conoscenza specializzata necessaria per affrontare tematiche molto specifiche o tecniche.
- Mancanza di comprensione del contesto: può avere difficoltà a comprendere il contesto in cui viene utilizzato, il che può portare a risposte imprecise o inadeguate.
- Tendenza ad amplificare i pregiudizi: in quanto modello addestrato su dati umani, ChatGPT può riprodurre i pregiudizi e le discriminazioni presenti in tali dati.
- Difficoltà a gestire le emozioni: ChatGPT può comprendere il linguaggio umano ma non sempre è in grado di cogliere le sfumature ironiche e fornire un supporto emotivo.
ChatGPT è più efficace nel fornire risposte specifiche basate sui fatti piuttosto che nel gestire domande a risposta aperta o concetti astratti. Ciò può limitare la sua utilità in determinate situazioni, come la scrittura creativa o il supporto psicologico.
Questo è un sistema che può far paura, che sembra calpestarci a poco a poco, ma se c’è una cosa che l’intelligenza artificiale non può sfruttare è l’empatia, e per questo non sarà mai in grado di sostituire del tutto un essere umano.
Chiara Pilati