CAPIRE LA CONDIZIONE FEMMINILE IN IRAN CON LEGGERE LOLITA A TEHERAN

Leggere Lolita a Teheran trasporta il lettore nell’Iran post rivoluzione khomeinista e permette di guardare da vicino come le vite di migliaia di donne sono cambiate con l’arrivo della sharia. Azar Nafisi è l’autrice e la protagonista di questo romanzo che parla di cambiamenti, di difficoltà ma soprattutto di letteratura.

Nel 1979 in Iran ha luogo la Rivoluzione khomeinista, si tratta di una serie di cambiamenti politici e sociali che trasformarono la monarchia del paese in una repubblica islamica sciita. I rivoluzionari iniziarono a predicare ostilità nei confronti degli Stati Uniti e di tutto l’Occidente. Le conseguenze peggiori, però, toccarono fin dall’inizio alle donne che « […] per legge, valevano esattamente la metà di un uomo», spiega Azar Nafisi. Leggere Lolita a Teheran significa immergersi nei primi vent’anni della Repubblica islamica d’Iran, un momento storico fatto di manifestazioni, arresti, sedizioni e infine anche di guerra.

Nafisi in questo romanzo racconta la sua storia: dopo essersi laureata negli Stati Uniti decide di fare ritorno al suo paese d’origine e di iniziare ad insegnare all’università di Teheran letteratura inglese. Il tutto coincide con l’inizio dei moti rivoluzionari, motivo per cui per lei diventa sempre più complesso spiegare ai suoi studenti, esposti alla catechesi islamica, una delle più temibili minacce provenienti dal mondo occidentale: la letteratura. I romanzi inseriti nel suo programma vengono reputati “osceni” dai rappresentanti del partito rivoluzionario e apprezzare Lolita di Vladimir Nabokov diventa impossibile per gli alunni, che non capiscono i concetti di fondo di questa opera letteraria.  

Un capitolo dopo l’altro, le lezioni di Nafisi si accavallano con gli avvenimenti storici che stanno imperversando nel paese. Le imposizioni del regime si fanno sempre più rigide fino a costringere la professoressa ad indossare il chador. Nafisi, frustrata e disillusa, decide che si è concluso il suo tempo come docente e presenta così le dimissioni. Tuttavia, la professoressa non ha intenzione di smettere di insegnare e dà avvio ad un ambizioso progetto: riunire nel suo salotto ogni giovedì mattina alcune delle sue migliori studentesse per discutere di letteratura. Per queste giovani donne la casa della professoressa diventa molto più di uno spazio in cui parlare di libri ma uno luogo in cui esprimere le proprie idee, spogliarsi dal chador e sentirsi al sicuro dagli arresti e dalle esecuzioni.

Leggere Lolita a Teheran è un libro di denuncia. La letteratura è un passatempo rivoluzionario per Nafisi quanto per tutte le sue alunne, donne che il regime vorrebbe uniformare tanto nell’aspetto quanto nel pensiero. Queste ragazze, invece, pensano e discutono, scelgono di indossare vestiti sgargianti sotto i chador neri e nascondono romanzi proibiti nelle borse, sintomo che nemmeno il più rigido regime potrà levar loro il desiderio di libertà e di individualizzazioneLeggere Lolita a Teheran è un libro che celebra la libertà di pensiero e che esprime amore per la letteratura in ogni sua pagina.

Andrea Daniela Valeri