Che al giorno d’oggi una buona reputazione sia strettamente legata ad una buona comunicazione è cosa risaputa. Ma cosa succede quando il governo stesso di un paese decide di mobilitarsi per modificare la propria immagine attraverso i media tradizionali?
È il caso di quanto successo recentemente in Tanzania. Il governo dello stato africano, infatti, ha deciso che fosse il momento giusto per riposizionare il proprio paese nell’immaginario collettivo mondiale e in particolare americano, con la speranza di attirare turisti e investitori. Come? Finanziando un documentario per mostrare le bellezze e la cultura tanzaniane al pubblico.
Il documentario, intitolato Tanzania: The Royal Tour e prodotto dall’emittente televisiva americana PBS, ha visto il giornalista, host e Travel Editor di CBS News Peter Greenberg impegnato in un meraviglioso viaggio di nove giorni insieme a niente meno che la Presidentessa della Tanzania, Samia Suluhu Hassan, alla scoperta di luoghi come Zanzibar, Serengeti, Ngorongoro e il Kilimanjaro. Il documentario, in realtà, appartiene ad un format prodotto dalla PBS e chiamato, per l’appunto, The Royal Tour: nelle precedenti edizioni del format Peter Greenberg, accompagnato sempre da un Capo di Stato, ha condotto i telespettatori in Messico, Ecuador, Israele, Rwanda e Polonia.
Come per tutti i prodotti mediali, anche Tanzania: The Royal Tour ha richiesto un notevole lavoro di promozione, in particolare dal momento in cui produrre un documentario del genere diventa anche una questione politica.
La stessa Hassan, la quale inoltre è diventata la prima presidentessa donna della Tanzania a salire al potere, si è recata ad aprile negli States proprio per la promozione del documentario.
Prima una tappa a Washington D.C. per un summit con la vicepresidentessa Kamala Harris, poi, il 18 aprile, a New York per la prima assoluta di Tanzania: The Royal Tour. Alla prima del documentario è preceduto un pranzo nell’esclusivo Lotos Club, un club nell’Upper East Side frequentato dall’alta società newyorkese. Tra le personalità che hanno fatto una comparsa al pranzo, perfino il sindaco di New York Eric Adams, che ha dato di persona il benvenuto alla Presidentessa nella sua città.
Il documentario è poi stato proiettato al Guggenheim Museum, dove una platea di più di 300 invitati ha avuto la possibilità di godersi in anteprima lo spettacolo alla presenza di Samia, delle più alte cariche politiche della Tanzania e di Peter Greenberg, il quale ha anche tenuto una sessione di Q&A con la Presidentessa.
Il viaggio in America della delegazione tanzaniana non è finito però a New York. Tre giorni più tardi, il 21 aprile, si è svolto il secondo e ultimo evento finanziato dal governo tanzaniano per la promozione del documentario; questa volta a Los Angeles, con la cornice eccezionale del Paramount Theatre al Paramount Pictures Studios, ancora una volta anticipato da un pranzo per pochi eletti al Four Seasons Hotel. Inoltre, dal 21 aprile il documentario è diventato disponibile anche su Amazon Prime USA.
Grazie ad un attento lavoro di PR e alle personalità coinvolte nel progetto, Tanzania: The Royal Tour si è guadagnato l’attenzione della stampa, raggiungendo testate note tra cui il New York Times e il New Yorker. Adesso solo il tempo dirà se questa mossa del governo della Tanzania avrà sortito gli effetti sperati per rilanciare il turismo e la propria immagine.
Chiara Mascitti