(Disclaimer: l’articolo contiene un’analisi del film, quindi spoiler e chiavi di lettura)
Il tanto atteso Dottor Strange 2 è arrivato nelle sale italiane, con il potenziale di essere una delle migliori produzioni del Marvel Cinematic Universe. Un mix vincente composto dall’altissima abilità attoriale di Benedict Cumberbatch ed Elizabeth Olsen, dall’intensità delle storie dei personaggi e da nuove sperimentazioni in termini di regia, musica e contaminazioni tra generi narrativi.
Le vicende narrate si fondano su un patrimonio di storie parte della produzione cinematografica precedente. Tuttavia, il concetto di Multiverso, molto presente nei fumetti, è stato appena inserito nell’MCU, assicurando infinite possibilità di sviluppo. Chi si è approcciato alla visione del film unicamente in quanto sequel di Dottor Strange 1 probabilmente si sarà sentito spaesato: i punti di contatto tra le due pellicole risultano essere pochissimi, sia a livello tecnico, sia a livello narrativo.
Lo spettatore ideale di questo prodotto, infatti, conosce quanto accaduto nella serie WandaVision, ma anche le premesse della serie Loki, della serie controfattuale What If, di Spiderman No Way Home e Avengers End Game. In ottica di crossmedialità, così la Marvel intreccia indissolubilmente il cinema alle serie tv, disponibili unicamente sulla piattaforma Disney Plus. Questo da un lato esclude una parte di pubblico, dall’altro conferisce pari dignità a cinema e serie tv, a grande schermo e piattaforme OTT.
Il produttore Kevin Feige aveva affermato il desiderio di realizzare Doctor Strange 2 sperimentando sfumature horror, ma con la necessità di integrare comunque umorismo e leggerezza tipici dell’MCU. Sam Raimi è stato perfettamente in grado di realizzare un mix di generi narrativi, proponendo un prodotto credibile e per la prima volta cupo, disperato e spaventoso, attraverso inquadrature e luci precise. La presenza di elementi disturbanti e scene inquietanti pone il prodotto inadatto a target più bassi, ma nella sua drammaticità lo rende ancor più credibile per il pubblico adulto.
Il film presenta una narrazione molto lineare che, partendo dalla definizione della minaccia, trascina lo spettatore da un universo all’altro in modo preciso e mai confusionario. I colpi di scena sono stati realizzati per i veri appassionati, offrendo un fanservice precisamente studiato, al punto di rendere alcuni dettagli impossibili da cogliere per una grande fetta di pubblico.
Non è la prima volta che il pubblico vede due supereroi combattere l’uno contro l’altro, ma discordie e divergenze di opinioni non si erano mai spinte fino a questo punto. Wanda Maximoff, che in WandaVision si scopre essere la potentissima Scarlet Witch, risulta essere la vera antagonista della narrazione, contro la quale Dottor Strange combatte in tutti i modi possibili. Il collasso dei mondi e le interferenze tra diverse varianti erano al centro di Loki, ne sono state descritte le conseguenze in Spiderman No Way Home e qui si vede come Scarlet Witch possa sfruttare tutto questo. Il contrasto principale del film è simboleggiato dal Darkhold e dal Libro dei Vishanti, la sua antitesi. Mentre Wanda attinge ad una magia che è dentro di lei, Dottor Strange non riesce a contrastarla unicamente con le arti mistiche che ha appreso e, dopo la caduta di Kamar-Taj, deduce di dover scendere a compromessi. Userà, infatti, il Darkhold di un altro universo, ma questo gesto avrà delle conseguenze in futuro, come si vede nella scena post credit.
Nonostante tutto,, lo spettatore è portato ad empatizzare con Wanda, soprattutto se conosce i fatti accaduti a Westview. Wanda è mossa unicamente dal dolore e non dalla sete di potere, tutti sperimentano la sofferenza e questo genera una parziale comprensione del suo gesto. Dopo la morte di Visione e l’impossibilità di formare una propria famiglia, Wanda sa che da qualche parte del Multiverso c’è una versione di lei che è mamma dei due figli che ha creato magicamente, come del resto “tutte le mamme fanno”.
L’introduzione del nuovo personaggio America Chavez, teenager che può attraversare il Multiverso, è stata sicuramente funzionale alla narrazione, poiché Wanda vuole prendere i suoi poteri per poter completare il suo piano, ma non approfondita e contestualizzata pienamente.
Il pubblico, infine, ha particolarmente apprezzato l’inserimento di personaggi provenienti da altri universi narrativi, nell’evidente scelta di voler integrare nell’universo MCU sia X-Men sia I Fantastici 4.
E tu, hai visto il film? Hai apprezzato le nuove sfumature sperimentate dall’MCU?