SCRAT, LA SUA GHIANDA E LA FINE DI UN’EPOCA: ADDIO, BLUE SKY STUDIOS

Per chi è nato e cresciuto nei primi anni 2000, un articolo come questo ha bisogno di poche righe d’introduzione. Oggi spendo due parole per commemorare la fine dei Blue Sky Studios, la casa d’animazione responsabile di prodotti come Robots (2005), Rio (2011), Epic – Il mondo segreto (2013) e (soprattutto) la saga de L’Era Glaciale (2002-2016).

DALLE ORIGINI ALLA CHIUSURA

I Blue Sky Studios nascono nel 1987 come filiale della casa di produzione cinematografica 20th Century Fox. Principalmente specializzati in lungometraggi d’animazione, gli Studios danno vita a prodotti memorabili soprattutto durante i primi anni 2000, in particolare con i film appartenenti al franchise de L’Era Glaciale.

Nel 2019, Walt Disney acquista la 20th Century Fox e gli asset de L’Era Glaciale per produrre un nuovo lungometraggio con protagonista il personaggio di Buck (L’Era Glaciale – Le avventure di Buck), rilasciandolo direttamente su Disney+ nei primi mesi del 2022. Contemporaneamente, però, nel 2021 i Blue Sky Studios vengono chiusi per insostenibilità finanziaria.

SCRAT E LA SUA GHIANDA: LA METAFORA DELL’ADDIO

L’Era Glaciale nasce nel 2002 con un cast di personaggi principali tanto ridotto quanto iconico: Manny, il mammut, Sid, il bradipo, e Diego, la tigre dai denti a sciabola. Tra tutti, però, a spiccare in popolarità (nonostante le sue fugaci apparizioni sullo schermo) è sicuramente Scrat, lo scoiattolo primordiale: costantemente alla ricerca di un posto in cui sotterrare la sua amata ghianda, il piccolo mammifero è spesso il responsabile (involontario) degli eventi che mettono in moto la trama dei film. La sua goffa predisposizione per i guai l’ha reso uno dei personaggi più amati dell’intera saga, facendogli guadagnare un posto speciale nel cuore di tutti i bambini cresciuti durante i primi anni 2000.

Per questa ragione, a circa un anno di distanza dalla chiusura dei Blue Sky Studios, un gruppo di animatori si è riunito per rilasciare (in modo totalmente anonimo) un piccolo corto di soli 30 secondi in cui Scrat decide, finalmente, di gustarsi la sua fugace ghianda.

Screenshot tratto dal video del canale YouTube “Finale”

La descrizione recita: « Negli ultimi giorni dei Blue Sky Studios, un piccolo team di artisti si è riunito per lavorare a un’ultima sequenza animata. Questo corto è un addio, un saluto nel nostro stile. »

Senza la necessità di dialoghi o scritte in sovrimpressione, il filmato sfrutta tutto il potere del visual storytelling per raccontare la fine di un’epoca.

Per 20 anni, Scrat ha inseguito la sua ghianda, e noi con lui. Siamo, si può dire, cresciuti insieme, affezionandoci a quel piccolo roditore maldestro e a tutte le sue peripezie. Ma vederlo coronare il suo sogno ci riempie di un’amara gioia: abbandonare il frutto significa lasciarsi alle spalle le avventure passate, facendo sì che si cristallizzino in ricordi di un’epoca che non tornerà più.

E se è vero che Walt Disney ha assorbito le property dei Blue Sky Studios proprio come Scrat ha fagocitato la ghianda, potremo molto probabilmente aspettarci, in futuro, di vedere nuovi contenuti targati L’Era Glaciale.

Il punto è che, anche se ciò dovesse accadere, a resistere sarebbe comunque la triste consapevolezza che lo Scrat “originale”, quello che abbiamo conosciuto 20 anni fa, ci abbia ormai salutati. Perciò è proprio il caso di dirlo: addio, Blue Sky Studios, e grazie per tutte le avventure vissute insieme.

Chiara Ambrogio