GUCCI ART WALL: USARE L’ARTE PER FARE MARKETING

Se sei di Milano o sei uno studente fuori sede che si aggira di tanto in tanto nei quartieri di Moscova, non puoi non conoscere le bellezze della Gucci Art Wall. A pochi passi dalla fermata della metro si erge un palazzo con una facciata di ben 176 metri quadrati, che dal 2017 illustra l’immaginario di Gucci in una serie di murales dallo stampo talvolta contemporaneo, talvolta retrò

Una mossa audace quella di utilizzare l’intero muro di un palazzo come fosse un gigante manifesto pubblicitario, ma cosa ci si poteva aspettare da un brand innovativo, giovane e sempre attento alle nuove tendenze come Gucci?

Vediamo assieme alcune delle creazioni che dipingono il quartiere di Moscova.

La street art ha dunque preso piede anche nel campo della moda ed entra in casa Gucci a Milano per mano di un progetto ideato dal direttore creativo della maison, Alessandro Michele.

Il primo di una serie di murales è quello di Angelica Hicks. Sono raffigurate due donne, chiaramente in abbigliamento Gucci, con la scritta “Freaks and Geeks”, che richiama e promuove la linea di t-shirt limited edition.

Nello sfruttare l’arte come strategia di marketing per promuovere la nuova linea, il brand non si dimentica dell’esistenza dei canali social e posta sui suoi profili la fotografia del muro accompagnata dall’hashtag #guccigeeks.

Mossa molto furba, che consentirà di mantenere negli archivi di Instagram le immagini del murales, anche quando questo cambierà volto per mano di un altro artista. Con il tempo i muri diventano instagramamati da tutti. Si parla infatti degli “Instagrammable Gucci”.

Il web ha risposto prontamente e ad oggi, digitando l’hashtag #gucciwall sulla piattaforma Instagram, è possibile risalire a tutte le creazioni realizzate.

Uno tra i wall più interessanti è quello apparso nei mesi di gennaio e febbraio 2020, che raffigura il sorriso di una ragazza dalla dentatura irregolare, che potrebbe essere definita “brutta” rispetto agli standard.

L’artista – ed il brand – mirano a demolire i canoni e gli ideali estetici esistenti, esaltando il fatto che la bellezza può avere forme differenti.

Il murales mira a proporre una bellezza diversa da quella prevista dai canoni. Il murales, oltre che comparire per le Vie di Corso Garibaldi, appare – come anche tutti gli altri capolavori – anche tra le strade di NYC – Lafayette Street, nel quartiere di SoHo.

Uno degli ultimi murales creati è invece quello raffigurante i giovani della rock-band Måneskin. Animi ribelli e rivoluzionari, che sono stati scelti anche come volto della campagna Gucci Aria. Il direttore creativo Alessandro Michele dichiara come i giovani musicisti incarnino «l’impeto rivoluzionario e gioioso dell’eros in quanto forza creativa dell’immaginario contemporaneo».

Una delle ultime art wall che ha dominato Largo Falloppa raffigura dei modelli Gucci e mira a promuovere la nuova collezione Gucci Love Parade, presentata lungo la Hollywood Boulevard a Los Angeles.

Recentemente il murales è stato sostituito. Raffigura oggi due ragazzi in abbigliamento sportivo, su un acceso sfondo rosso, e mira a pubblicizzare la collaborazione tra Gucci e Adidas.

Utilizzare il murales e la street art è sicuramente un modo poco convenzionale di fare marketing. Il brand si dimostra – come sempre – al passo con i tempi, in grado di raggiungere e coinvolgere il pubblico, oltre che con la moda, anche con la maestosità delle creazioni artistiche urbane.

Elisa Rizzoli