La prima cosa a cui i non appassionati pensano quando si nomina la Formula 1 sono le interminabili gare della domenica pomeriggio. La docu-serie di Netflix si è posta l’obiettivo di ribaltare questa prospettiva fornendo una visione sui retroscena di questo mondo e offrendo quindi uno sguardo inedito su quello che succede prima, durante e dopo la gara.
Drive to Survive, i cui produttori esecutivi sono James Gay-Rees e Paul Martin, mescola interviste, dietro le quinte, ovvero quello che accade nei box e in pit lane durante il weekend di gara, e filmati originali forniti dalla Formula 1 stessa. La prima stagione di Drive to Survive è stata rilasciata l’8 marzo 2019 e racconta con una prospettiva inconsueta il Campionato mondiale del 2018. Visto il successo raggiunto, la docu-serie è stata poi rinnovata per una seconda stagione e poi per una terza che raccontano rispettivamente i Campionati mondiali del 2019 e del 2020.
Nella prima stagione è assente il racconto del punto di vista delle scuderie Ferrari e Mercedes che hanno deciso di non prendere parte alla serie. Dalla stagione successiva però i due team hanno fatto retromarcia entrando così anche loro a far parte della serie che quindi fornisce allo spettatore uno sguardo completo su tutte e dieci le scuderie che partecipano al Campionato. Nella serie infatti viene dato spazio a tutti i membri delle scuderie dai piloti ai team principal, passando per tutti coloro che lavorano ai box.
L’ 11 marzo, poco prima quindi dell’inizio del Campionato mondiale del 2022 in Bahrain, è invece uscita la quarta stagione che si focalizza sul Campionato del 2021. Già prima della sua uscita, questa stagione aveva catturato grande attenzione perché avrebbe raccontato il Campionato che è stato teatro della durissima battaglia per il titolo tra Max Verstappen e Lewis Hamilton che si è conclusa, non senza controversie, all’ultimo giro dell’ultima gara di Abu Dhabi, a cui i piloti si sono presentati con pari punti.
Proprio per l’accesa competizione agonistica che ha documentato, questa stagione ha ricevuto alcune critiche che sostengono che la trattazione dei fatti sia stata troppo spettacolarizzata, soprattutto per quanto riguarda la drammatizzazione di alcuni incidenti di gara e la manipolazione di alcune linee temporali. Quando si leggono queste critiche bisogna tenere sempre a mente lo sforzo fatto dalla produzione. In particolare, il Campionato del 2021 ha avuto in calendario ben ventidue gare: dovendo riportare gli avvenimenti in soli dieci episodi della durata che varia dai quaranta ai cinquanta minuti e dovendo comunque garantire l’ingaggio emotivo con lo spettatore, c’è da aspettarsi che qualcosa sia stato enfatizzato ai fini dello spettacolo.
Sicuramente questa serie ha avuto il merito sia di incrementare di molto il numero dei fan della Formula 1, sia di offrire un contenuto di approfondimento per coloro che invece erano già seguaci accaniti di questo mondo. Inoltre, per tutte le scuderie, questa serie è stata una grande vetrina che ha permesso loro di avere una grande visibilità.
La quinta stagione non è ancora stata annunciata ma le telecamere di Netflix sono state avvistate mentre si aggiravano nel paddock, questo fa quindi ben sperare in un rinnovamento della serie. Nel frattempo, non resta che godersi l’appuntamento con il Campionato mondiale del 2022.
Chiara Giaculli