JOAQUIN SOROLLA – IL PITTORE DI LUCE DAI COLORI SFAVILLANTI

Per la prima volta in Italia, al Palazzo Reale di Milano fino al 26 giugno, è dedicata una mostra a Joaquin Sorolla, battezzato “Pittore della luce”.

L’emozione di un viaggio incredibile che, attraverso le 60 opere straordinarie esposte, conduce il visitatore a ripercorrere la florida e fortunata produzione artistica di Joaquin Sorolla.

Negli ambienti ubicati al primo piano del Palazzo Reale, la personale ci fa rivivere la carriera di Joaquín Sorolla y Bastida, a partire dai suoi esordi negli anni Ottanta dell’Ottocento a Valencia, città natale e fino alla sua morte nel 1923. L’ambizione e la determinazione hanno fatto sì che l’arte divenisse la sua ragion di vita.

Sorolla è uno dei più validi ed apprezzati rappresentanti della pittura iberica; è riuscito a rinnovarne il modo di dipingere e l’ha proiettata nel clima della Belle Époque, a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento. La sua fama, riconosciuta grazie alla grande qualità tecnica ed al buon carattere, ben presto travalica i confini nazionali portandolo ad ottenere eccezionali premi internazionali. Nel 1885 vince una borsa di studio che lo portò a girare l’Italia. Si stabilisce dapprima ad Assisi, poi a Venezia, dove partecipò alle Biennali, e a Roma alla prestigiosa Esposizione Internazionale.

Con questa mostra si ristabilisce il forte legame tra l’Italia ed il grandissimo maestro di luce dando quindi la possibilità ad un’ampia platea di ammirare molti dei suoi straordinari e più apprezzabili capolavori esposti. Molte delle sue splendide tele rappresentano la sua famiglia, fonte ispiratrice. Per Sorolla, l’amore sia per la moglie e compagna di vita Clotilde sia per i suoi tre figli viene sovente raffigurato nei suoi dipinti.

Altra fonte ispiratrice è poi da ricercare nella luce abbagliante del Mediterraneo. Ne fu così folgorato che da quel momento di intensa fosforescenza il colore si identificò costantemente con la luce. Dipingeva sempre con lo sguardo rivolto alla realtà, en plein air, usando colori vibranti e pennellate sciolte e sicure. La continua ricerca della “verità” dell’immagine era generata da un’intensa emozione e da una reale partecipazione che veniva poi trasferita sulla tela.

In particolar modo, nei suoi quadri colpisce la maestria con la quale il pittore riesce sempre a ricreare i riflessi di luce, i riverberi, i bagliori, che si tratti di un giardino moresco, di un assolato paesaggio marino o di un ritratto.

Il suo modo di dipingere gli ha permesso di immortalare ed incorniciare scorci ed immagini dell’atmosfera spagnola di quei tempi. Come una vera e propria fotografia ha catturato l’anima della Spagna con protagonisti quali pescatori, bagnanti, ballerine di flamenco.

Una parte della mostra è dedicata anche ad una produzione pittorica a tema sociale, dove Sorolla affronta aspetti legati alla prostituzione, alla povertà, alla disabilità; tutte rappresentazioni crude e veritiere di una realtà contemporanea.

Fu nel 1900 che vinse l’ambitissimo Gran Prix che lo consacrò alla fama internazionale grazie ad una tela rappresentante un gruppo di bambini poliomielitici, accompagnati a fare il bagno in mare da fratelli di un ospedale.

La mostra ci regala un suo ritratto approfondito facendoci conoscere l’aspetto artistico e umano tramite i temi da lui trattati che, per gran parte, sono rappresentati dalla natura.

Alessandro Rizzi