Sempre più in questi anni sta assumendo particolare rilevanza l’attenzione delle imprese per l’impatto ambientale e sociale delle loro attività, stiamo parliamo del fenomeno della Corporate Social Responsability (CSR) o Responsabilità Sociale d’Impresa.
La CSR consiste in tutta una serie di progetti concreti, realizzati dalle imprese, che abbiano un risvolto positivo sulla società circostante.
Ci lasciamo accompagnare dal recente caso della casa produttrice di mascherine U-Mask per analizzare alcune delle strategie con cui le imprese possono realizzare la CSR.
U-Mask dedica un’intera sezione del suo sito a descrivere l’impegno dell’impresa per la tutela dell’impatto ambientale e sociale.
Una delle strategie vincenti, che può essere messa in campo dalle imprese, è quella di creare rapporti di collaborazione tra l’azienda e società no-profit esterne o comunque attente a contrastare grandi problematiche sociali. Nel caso specifico, U-Mask ha scelto di destinare parte del suo ricavato a combattere la disuguaglianza, attraverso la partnership con Mclaren, alla lotta contro l’HIV/AIDS, lavorando in collaborazione con Red, e a contrastare la povertà in partnership con Figc, fornendo sostegno le famiglie bisognose attraverso la consegna di beni di prima necessità.

Di grande impatto visivo è in particolare la mascherina gialla, che riporta la scritta “We race as one”. Essendo la mascherina un oggetto (purtroppo) indispensabile in questo periodo e sempre visibile agli occhi dei propri interlocutori, permette di veicolare con facilità il messaggio principale della campagna, che condanna razzismo e disuguaglianza.
U-Mask si impegna anche per il reinserimento sociale delle detenute del carcere di San Vittore, facendo loro imparare il mestiere di sarte per la realizzazione di una piccola parte della produzione delle sue mascherine.
L’attenzione dell’azienda non si ferma però all’impatto sociale, ma include anche la tutela dell’ambiente: le U-Mask sono mascherine riutilizzabili per definizione ed inoltre il nylon che le compone è riciclato, l’azienda vanta un recupero di 12.000 kg di rifiuti nel corso dell’anno 2020.
Appurato il fatto che la CSR è ormai tenuta in grande considerazione dalle imprese, è anche interessante notare come questa viene comunicata internamente, per coinvolgere i propri dipendenti e collaboratori, ma soprattutto esternamente. Le aziende prestano infatti particolare attenzione alla creazione di un efficiente storytelling della CSR sui propri canali social.
Una buona azione di comunicazione sui social media del proprio brand, in relazione all’impegno sociale e ambientale dello stesso, aumenta la brand reputation e predispone positivamente i clienti verso l’azienda. I consumatori sono infatti sempre più sensibili al tema, più consapevoli della sua importanza e quindi più propensi ad orientarsi verso aziende che manifestano una CSR alta.
Sempre più di frequente le aziende affidano a influencer appositamente selezionati lo storytelling della CSR, affinché, attraverso il loro esempio, si manifesti un cambiamento nel comportamento dei consumatori.
Le iniziative di responsabilità sociale sono un importante elemento di posizionamento per le imprese e permettono alle stesse di acquisire un vantaggio competitivo rilevante sulle altre.
Una buona campagna di comunicazione e marketing diffusa attraverso i social network, e altri strumenti mediali, sta alla base della buona riuscita del giusto posizionamento delle imprese e di un rapporto con i consumatori etico e di qualità.
Silvia Garbelli