NEXT NORMAL INFORMATION: SCEGLIERE DI INFORMARSI PER ESSERE LIBERI (ANCHE DI NON SCEGLIERE)

Venerdì 15 ottobre ha avuto inizio il nuovo ciclo di seminari del progetto Opinion Leader 4 Future, basato sulla cooperazione tra CREDEM (Credito Emiliano) e ALMED (Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo).

L’obiettivo principale di questi workshop è analizzare i processi di formazione dell’opinione e identificare i motori che generano i flussi comunicativi. Al giorno d’oggi, infatti, è più che mai necessario garantire una circolazione di informazioni di qualità affinché ogni individuo sia in grado di compiere scelte su ampie basi conoscitive. Tuttavia, prendere una posizione o maturare un’opinione non è facile. Perciò, gli “opinion leader” danno costantemente vita, in contesti e reti diversi, a forme di comunicazione inclusive e plurali.

La presentazione dell’incontro, intitolato “Next normal information”, è spettata alla Professoressa Mariagrazia Fanchi, direttrice di ALMED nonché coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse (CIMO). I temi sono stati introdotti anche da Daniele Morlini, Responsabile Corporate Governance e Relazioni Esterne di CREDEM, e Lucio Dionisi, Responsabile Media Relation dello stesso gruppo bancario. Ospiti dell’evento sono stati Maria Luisa Bionda, co-titolare del corso di Strategie e linguaggi della comunicazione mediale nonché fondatrice dell’istituto di ricerca 2b Research; Alessandro Tommasi, CEO di Will Media e Silvio Malvolti, fondatore dell’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo. Sara Sampietro, Professoressa di Linguaggi e forme espressive dello spettacolo, è stata interlocutrice degli ospiti sopracitati.

Attraverso alcune ricerche condotte da 2b Research, si è visto come la pandemia abbia generato delle asimmetrie nel modo di interpretare la realtà e nell’approccio all’informazione: c’è chi ha mostrato una tendenza all’ascolto, chi uno stato di allarmismo e chi invece un comportamento reattivo. Grazie al boom digitale dovuto al COVID-19, inoltre, l’utente ha imparato a destreggiarsi tra un’elevata quantità di fonti, diversificate per tono di voce e per contenuti. In questo modo, l’utente può usufruire dei dati in quanto risorse individuali, prima che questi vengano trasformati in risorse mediatiche e clickbait. Il rischio in cui si può incorrere, però, è il cosiddetto tribalismo, ovvero non generare un proficuo scambio di idee ma rafforzare solamente la propria opinione.

Will Media è una delle piattaforme informative che costellano il mondo del web. Nata nel gennaio del 2020, essa ha dovuto sin da subito fare i conti con due aspetti: il successo (l’account Instagram ha raggiunto 55k followers in pochissimi giorni) e la pandemia. Will è una “online first community” molto varia, al cui interno competenze e conoscenze differenti si influenzano vicendevolmente. Le notizie e i dati riportati da Will sono strumentali a generare dialoghi ricchi di sfumature e vengono “umanizzati”, resi cioè accessibili a tutti. Il ruolo di Will, dunque, è di “agenda-setter”, empowerment e stimolo all’attivismo. Il segreto del suo successo (dato che ha oramai raggiunto il milione di followers) è probabilmente la capacità di promuovere una diversity di opinioni, senza farne prevalere nessuna.

Se da un lato la pandemia ha apportato dei cambiamenti notevoli, dall’altro molto poco sembra essere cambiato. Ancora oggi, il mercato dei media è distorto dalla necessità di fare profitto in barba alla missione originaria di fare informazione e cerca di fare leva su dinamiche persuasive. Il giornalismo costruttivo, promosso dall’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, racconta invece la realtà non presentando solamente il problema ma anche un’eventuale soluzione. Così facendo, il lettore non è bloccato in una posizione di impotenza, ansia o paura, ma viene indirizzato verso una via d’uscita. Dunque, l’uso dei dati può rendere l’utente più consapevole e permettergli di non cadere nella trappola delle news “sensazionistiche”.

Rebecca Corcelli