Al giorno d’oggi, l’innovazione è prerogativa di ogni singola azienda, e ancor di più a seguito della trasformazione digitale che ha avuto spazio in tutti gli ambiti del business. Seguendo la spinta di progettazione di esperienze digitali, sempre più aziende sono orientate sia all’integrazione di tecnologie digitali, sia al cosiddetto Design Thinking: lo testimonia la recente ricerca effettuata dall’Osservatorio di Design Thinking for Business del Politecnico di Milano.
Nato nel 2017, l’Osservatorio di Design Thinking del PoliMi ha l’obiettivo di raccogliere dati di ricerca in report, infografiche e documenti – oltre che di organizzare eventi nazionali e internazionali che supportino le aziende nell’adozione di metodi e strumenti digitali del Design Thinking.
In particolar modo, il Design Thinking si è sviluppato negli ultimi anni come un modello progettuale che ha l’obiettivo di risolvere problematiche complesse che possono compromettere la vita dell’azienda; si tratta quindi di scelte che comportano rischi decisionali, e che vengono supportate dalla gestione e dall’organizzazione creativa da parte dei leader aziendali (e non solo).
L’ultimo report dell’Osservatorio basa la sua analisi sulla collaborazione con oltre 360 dirigenti responsabili di diverse aree di business. Lo studio si concentra in particolare sul ruolo che svolge il Design Thinking nei progetti di innovazione. Il report 20/21, infatti, sviluppa tre linee di ricerca: il Design Thinking nelle organizzazioni di consulenza, l’analisi delle strutture organizzative adottate dagli innovatori e l’ecosistema generale, con un focus sugli strumenti digitali.
L’analisi è corredata da interessanti punti di sviluppo, come l’adozione di diversi tipi di Design Thinking (Creative Problem Solving, Innovation of Meaning…), la misurazione del valore generato, mappa e classificazione di strumenti del Digital che si basano sulla tecnologia digitale (come l’Intelligenza artificiale, l’Internet of Things, i Big Data…) e così via…
Durante la presentazione dei risultati della ricerca, si è mostrata la stretta correlazione tra Design Thinking e trasformazione digitale. A tal proposito, Stefano Magistretti (del Research Platform Development dell’Osservatorio), ha dichiarato che non si tratta “soltanto di un fenomeno tecnologico, ma coinvolge l’intera organizzazione aziendale, potenziando significativamente le diverse fasi dei processi di innovazione”.
Nello specifico, secondo lo studio, pare che il Design Thinking svolga un ruolo molto importante in settori come l’energia, la manifattura, l’assicurazione, la finanza e la consulenza, ma anche in settori come il food & beverage, l’automotive e l’healthcare, nonostante risulti meno rilevante il tasso di interesse mostrato dai dirigenti di questi settori.
Alessia Sabrina Natalino