Conosciuti al grande pubblico con Una Vita In Vacanza in occasione di Sanremo 2018, Lo Stato Sociale è tornato quest’anno sul palco dell’Ariston con un nuovo spirito, unico e originale.
A svelare il progetto musicale è stata proprio la band bolognese che, in forma virtuale e grazie alla mediazione dei Direttori Didattici Marco Pontini e Gianni Sibilla, ha incontrato martedì 23 Febbraio gli studenti del Master Fare Radio, del Master Comunicazione Musicale e dell’Università Cattolica di Milano.
Come se ci si trovasse a parlare con un vecchio gruppo di amici, per un’ora e mezza i cinque artisti sono riusciti a coinvolgere in maniera diretta e vera i propri videospettatori. L’ironia e l’imprevedibilità sono infatti due aspetti caratteristici dell’identità dei ragazzi, strumenti con cui riescono da sempre a catturare l’attenzione del pubblico, televisivo e non.
Ed è proprio con la tipica espressione di chi sa che ne combinerà delle belle, Lo Stato Sociale ha raccontato agli studenti e alle studentesse la nuova avventura che sta vivendo.
In seguito all’esperienza radiofonica e alla sua prima partecipazione al contest canoro più famoso d’Italia, il collettivo musicale ha deciso di stupirci con una sfida ancora più sorprendente: pubblicare un disco per ciascun membro della band.
Ogni artista (Carota, Albi, Lodo, Checco e Bebo) si è occupato della realizzazione del proprio EP, una piccola raccolta musicale che vede, tra l’altro, la collaborazione con cantanti emergenti come Galeffi, Margherita Vicario e Nicolò Carnesi.
Ma perché assumersi questo rischio appena prima l’inizio di Sanremo 2021?
I precedenti lavori, soprattutto televisivi, hanno ridimensionato l’immagine del gruppo intorno alla figura di Lodo Guenzi a cui è stata erroneamente attribuita la veste di “leader”. È nato così il bisogno di sovvertire i canoni del mercato discografico e di rappresentare correttamente la complessità di questo gruppo attraverso un’operazione di allargamento. Ogni membro, infatti, ha sentito l’esigenza di coinvolgere lo spettatore non solo in un singolo brano ma nell’estensione di un racconto più articolato. Un racconto in cui ciascun componente è protagonista ed è capace di sviluppare la propria estetica liberamente, esplorando gli angoli più remoti del collettivo.
L’esibizione al festival, con il brano in gara intitolato Combat Pop, è dunque una performance totalmente coerente con il loro modo di essere: non vediamo il frontman ma la totalità; non vediamo la competizione ma il divertimento.
Per Lo Stato Sociale, questa infatti è la giusta occasione per riunirsi e per «abbracciarci in senso metaforico» perché, come più volte ripetuto dai ragazzi, «competitions are for horses, not artists».
Silvia Scaglione