Diventata famosa negli ultimi anni per la sua strategia comunicativa unica e dissacrante, Taffo si discosta dai competitors sfruttando il real-time marketing che diventa così la sua arma (a doppio taglio) primaria.
Taffo Funeral Service è la storica agenzia di pompe funebri, fondata nel 1940 e oggi operativa sul territorio nazionale con sedi nei comuni di Roma, Anzio, Aprilia e Nettuno. Come si è detto, questa agenzia ha fatto molto parlare di sé (e discutere) per la sua strategia di marketing così diversa da quelle utilizzate nel settore di riferimento. Taffo, infatti, negli ultimi anni ha approfittato di ogni occasione possibile per usare le tecniche per attirare l’attenzione, comunicare e forse anche vendere.
Se da un lato l’instant marketing si rivela indispensabile nell’aumento esponenziale dei back-link ed è un mezzo efficace per viralizzare i contenuti (che arrivano ad avere quasi 8000 reactions l’uno), dall’altro l’utilizzo massiccio di questa modalità diventa sempre più rischioso e di sicuro non è adatto per vendere. In un piano editoriale un’azienda può infatti scegliere di pubblicare contenuti “leggeri” o ironici, ma la vendita segue strade diverse e richiede pertanto anche strategie diverse.
Il problema di una comunicazione di questo tipo è che si creano numerosi dubbi sull’effettiva conversione degli utenti (ROI–return on investment- in chiave di guadagno). L’argomento di discussione è quindi la valutazione dell’efficacia di questa gestione dissociata tra il far parlare di sé, l’intrattenimento e la vendita vera e propria dei propri prodotti e servizi. Un lutto non è un argomento su cui ironizzare perché chi lo sta vivendo non ha voglia di ridere.
Se quindi fare marketing significa intercettare i bisogni dei consumatori e saper rispondere adeguatamente e velocemente alle loro richieste, come può questo tipo di ironia ed esorcismo nei confronti della morte essere adatto e coerente? La pubblicità di Taffo è indiscutibilmente geniale e all’avanguardia (e non per niente viene studiata dai migliori esperti di marketing) ma forse non è poi così congeniale al risultato ultimo di ogni azienda: aumentare il proprio fatturato.
Una persona a cui è appena morto il proprio caro non ha voglia di fare ironia, di sentire battute o di leggere contenuti intrisi di black humor. Un lutto è un evento pesantissimo da affrontare a livello psicologico e occuparsi del funerale non è mai facile: solitamente si vuole gestire il tutto nel minor tempo possibile per poi potersi ritirare nel proprio privato. In stato di shock e poca lucidità cercare online la prima agenzia di pompe funebri diventa un atto sistematico e quasi apatico, sicuramente non del tutto logico e quella famosa agenzia che per mesi ci ha fatto divertire con la sua comunicazione sarà un solo ricordo lontano! Le persone in quei frangenti hanno bisogno di supporto, di un servizio che aiuti loro ad elaborare il lutto e allo stesso tempo li allevi dalla gestione organizzativa vera e propria. Il vero marketing dovrebbe quindi consistere nel comunicare e far conoscere al mercato l’esistenza di un’agenzia in grado di aiutare e supportare nell’elaborazione di una perdita, ed è per questo che il marketing in questo settore deve risultare al contrario serio, asettico, quasi invisibile.
Sicuramente non ci si rivolge a Taffo perchè un suo post ha fatto ridere su Facebook: nel momento tragico quel meme /immagine che ha solitamente fatto divertire sembrerà ora fuori luogo, infastidirà e avrà un effetto negativo. L’errore di base è continuare a adottare questa strategia cercando notorietà̀, dimenticando che in un quel momento drammatico difficilmente qualcuno riuscirà a ricordarsi di quell’agenzia che ha sempre e solo strappato sorrisi. Il pubblico tende così a ricordare i meme, l’ironia, la risata, ma i servizi/prodotti di Taffo passano in secondo, terzo piano.
La domanda finale da porsi è dunque: la pubblicità di Taffo fa crescere o no i margini dell’azienda? La risposta è NO. Se si guarda infatti il bilancio del 2018 si può vedere come sia stato chiuso con ricavi praticamente piatti rispetto al 2017 (fonte: Data Media Hub).
In conclusione, è innegabile l’ironia e la singolare capacità di Taffo nel cavalcare l’onda degli eventi con il suo real-time marketing all’avanguardia (di seguito un collage con alcuni dei più significativi ed efficaci esempi) tuttavia la mancanza di coerenza tra questa tipologia comunicativa e l’ambito di mercato in cui opera è il “vulnus” di questa tecnica di marketing adottata.
Sarebbe interessante fare uno studio per valutare l’impatto di questa strategia associata ad un’altra, che una volta ottenuta la notorietà, si concentri esclusivamente sull’aumento della consapevolezza del marchio e la sua successiva vendita.