Il 2020 è stato sicuramente un anno molto particolare in cui si è assistito ad un diffuso utilizzo di tecniche digitali, dalla realtà virtuale al 3D, per far fronte alle difficoltà di organizzare eventi in grande, festival e sfilate di moda. Tra i settori che hanno ricorso al digital vi è sicuramente il mondo della moda e del lusso.
Molti eventi della moda hanno dovuto rinunciare a rappresentare le proprie passerelle e i classici codici della tradizione – le sfilate, gli ospiti, i grandi stilisti e le loro collezioni.
Oltre alle ormai celebri virtual influencer – le modelle digitali create e plasmate fisicamente e caratterialmente con l’uso della tecnologia – che stanno rivoluzionando il settore, negli scorsi mesi si è assistito anche alla creazione di sfilate virtuali con l’uso di avatar delle modelle principali. Nonostante la pandemia Covid-19, infatti, anche quest’anno sono stati numerosi i brand che hanno partecipato alla settimana della moda milanese. La Milano Fashion Week tenutasi lo scorso settembre 2020 è stata scenario di un interessante mix di passerelle tradizionali e contenuti virtuali (e virali) con avatar creati ad hoc.
Out of this World è il titolo dello spettacolo virtuale organizzato da GCDS (letteralmente God Cannot Destroy Streetwear), brand di abbigliamento sportivo nato proprio a Milano nel 2007, di Giuliano e Giordano Calza. L’inedito show, realizzato in collaborazione con la media company della realtà virtuale Emblematic Group, ha proposto una serie di modelli della collezione uomo-donna, che valorizzano i nuovi canoni della moda inclusiva. Nella sfilata, che ha tutte le sembianze di un digital fashion arcade show, vengono presentati anche gli avatar di grandi celebrità in front-row – da Chiara Ferragni a Dua Lipa, da Gilda Ambrosio a Giorgia Tordini – e dello stesso stilista, presentato alla fine durante il saluto agli invitati.
Su questa linea si basa anche l’intuitiva app di Christian Louboutin (in collaborazione con Zapeto) che, in occasione della Paris Fashion Week 2020, ha presentato la sua collezione P/E 2021 attraverso Loubi World. L’applicazione, tra VR e social gaming, offre agli utenti l’opportunità di scoprire il mondo Louboutin, attraverso un mondo virtuale in cui si crea il proprio avatar personale, si cammina per le strade di Parigi e si incontra lo stesso designer francese.
Non sono le prime occasioni in cui il mondo del fashion & luxury incontra la VR – iconica la scelta di Louis Vuitton, che ha presentato la sua campagna Series 4 per la P/E 2016, scegliendo come testimonial Lightning, l’eroina di Final Fantasy XIII.
Di recente, anche Yoox – l’azienda italiana dell’e-commerce al dettaglio di abbigliamento couture – ha sviluppato l’applicazione YOOXMIRROR, in cui ogni utente può creare un avatar personale (aggiungendo persino il proprio volto) e abbinarvi abiti, accessori e scarpe proposti all’interno dello stesso sito. Una scelta che mostra l’intenzione del sito e-commerce di offrire un’esperienza d’acquisto totalmente personalizzabile, confermando l’orientamento al B2C (Business-to-customer) e mettendo al primo posto il cliente.
Gli avatar virtuali, oltre a rafforzare l’identità dei brand – che si dimostrano al passo con i principali trend innovativi –, sono anche promotori dei valori di body normality e body inclusivity in quanto vengono disegnati in modo imperfetto, rappresentando dei corpi “normali” e al di fuori degli stereotipi rigidi e caricaturali promossi frequentemente dal circuito tradizionale della moda – tanto femminile, quanto maschile.
Alessia Sabrina Natalino