CIMERS PRONTI A PRENDERE IL VOLO: IL TAKE FLIGHT PROGRAM RACCONTATO DAI FINALISTI

Quest’oggi, venerdì 8 maggio, si è svolta la finalissima del Take Flight Program, la challenge in ambito comunicazione/media e marketing sviluppata e lanciata da CIMO in collaborazione con il servizio Stage&Placement dell’Università Cattolica. Si tratta di un viaggio iniziato il 20 febbraio, in aula, con il lancio dei brief da parte delle aziende partner dell’iniziativa, e che si è concluso questo pomeriggio con la proclamazione dei quattro vincitori sulla piattaforma BlackBoard Collaborate Ultra.

Il pomeriggio è iniziato con la presentazione dei progetti di Artsana Group, commentati e valutati dal dott. Mangiacavalli e dalla dott.ssa Clerici. Le tre finaliste hanno presentato i loro lavori, tutti giudicati molto positivamente dai referenti aziendali; quello che più si è distinto dagli altri, anche in virtù di una riflessione fortemente attuale sull’emergenza Covid-19, è stato Artsana on the Go, presentato da Silvia Lamacchia, studentessa del secondo anno.

È stato poi il turno di Bollani Milano 1930. Tutti i finalisti concordano nel dire che si è trattata di un’importante occasione per mettersi alla prova: Brunella, in particolare, ha visto nel TFP la possibilità di “creare qualcosa di nuovo partendo da zero, incentivando la mia creatività e mettendo in gioco la mia organizzazione e la mia capacità di analisi”; un’esperienza che, a detta di Ilaria, “permette di esplorare sé stessi e migliorarsi, e che proprio per questo motivo mi sento di consigliare”. Il progetto vincitore è stato Da novant’anni coccole e pane di Nicola Crippa, studente del primo anno, capace di catturare l’attenzione di Barbara Bollani con un lavoro fortemente concreto e in linea con i valori dell’azienda.

Il terzo round ha visto protagoniste le finaliste di Healthware Group, per le quali il TFP è stato fortemente stimolante e formativo. Erika ha trovato questa challenge “importante per credere di più in me stessa e per mettere in pratica ciò che finora era stato studiato solo a livello teorico”; Federica ha capito “cosa vuol dire creare un progetto dall’inizio alla fine, prendendosi la responsabilità per ogni scelta compiuta”, affermando che farà tesoro dell’esperienza perché sa che le tornerà sicuramente utile in futuro. Le idee presentate sono state tutte apprezzate dai referenti aziendali: è stata una scelta difficile per il dott. Vettori, la dott.ssa Scorzelli e la dott.ssa Ripamonti, i quali hanno infine decretato la vittoria di SuppHeart, progetto presentato da Giulia Polli, studentessa del primo anno.

In chiusura, è stato il turno di Boston Scientific, i cui lavori – in lingua inglese – sono stati giudicati dalla dott.ssa Bonisoli Alquati, dalla dott.ssa Bertuzzi e dalla dott.ssa Quaglia. Silvia, una delle finaliste, sostiene che questo progetto sia stato “una vera e propria sfida: è stato il primo senza amici e colleghi, e questo mi ha obbligato a raccogliere tutte le conoscenze, esperienze e skills che forse non ero neanche consapevole di avere, portandomi a pensare “out of the box”, nel vero senso del termine!”. Un’esperienza senza dubbio formativa, come confermato anche da Veronica, che ha avuto la possibilità di allenare diverse skills, come quelle “di analisi e ricerca, in particolare per le fasi di benchmarking, ma anche l’utilizzo di una creatività finalizzata alla comunicazione corporate e l’approfondimento di specifici tools relativi all’analisi del target”. Alla fine, la vincitrice è stata Naomi Pagani, studentessa del primo anno, che ha vissuto il TFP come “un’intensa avventura durante la quale ho messo in pratica le mie conoscenze e sviluppato nuove skills, confrontandomi con un brief reale”, valutando molto positivamente l’esperienza, caratterizzata da “ricerca, attenzione ai dettagli, creatività ed entusiasmo”.

In conclusione, un sentito ringraziamento va ai mentori che hanno supportato e guidati gli studenti in questo lungo percorso: il dott. Micciulla per Artsana Group, la dott.ssa Amadori per Bollani Milano 1930, la dott.ssa Gaudio per Healthware Group, la dott.ssa Santoni per Boston Scientific e il dott. Olivieri per il coordinamento dei mentori.

Non ci resta che fare i complimenti a tutti i CIMERS per i loro traguardi, nella speranza che la strada verso il mondo del lavoro che si avviano a intraprendere sia sempre ricca di successi e soddisfazioni!

Giorgia Guarnieri