ZOOTROPOLIS – TRA PREDE E PREDATORI, BUONI E CATTIVI

Un coniglio e una volpe in missione per salvare un’intera città possono sembrare uno strano accoppiamento. Ma la Disney non è nuova all’unione di opposti e, come sempre, non sbaglia un colpo.

Era il 2016, e in casa Disney bollivano ben due film d’animazione, pronti a uscire entrambi quell’anno (per la settima volta nella storia della casa di produzione), ed entrambi realizzati in computer grafica. Quello di cui vi parlo oggi – non perché sia più meritevole, ma principalmente perché l’ho visto per la prima volta più di recente – è Zootropolis, distribuito a febbraio in Italia, e il mese successivo in America. La pellicola narra la storia di un’energica coniglietta, Judy Hopps, che sin da piccola ha le idee ben chiare: il suo futuro non sarà coltivare e vendere carote nel suo paesino, come tutta la sua numerosissima famiglia. Il suo sogno è quello di rendere il mondo un posto migliore, e per farlo, diventerà ufficiale di polizia, e andrà nella grande Zootropolis, in cui le prede, come le volpi da cui viene costantemente messa in guardia dai suoi genitori, e i predatori, come lei, vivono in pace.

Arrivata in città, la sua vita sarà però tutt’altro che semplice. In un posto di “grandi”, le sue piccole dimensioni fanno sì che il suo capo la releghi ad ausiliario del traffico, nonostante Judy sia stata un’allieva brillante alla scuola di polizia. Nel frattempo, alla centrale si cerca di risolvere il mistero di 14 predatori scomparsi, di cui nessuno pare avere più traccia. Sebbene la coniglietta venga esclusa dal caso, il giorno seguente si propone di ritrovare una lontra dopo che la moglie chiede disperatamente aiuto. Il capo le concede 48 ore per farlo, ma qualora dovesse fallire, dovrà consegnare le dimissioni. Inizia così una lunga avventura in compagnia del truffatore Nick, una volpe in cui Judy si era imbattuta in precedenza. Avventura che porterà i due ad imbattersi in un vasto campionario di personaggi bizzarri, da un topo ragno che sembra Il Padrino ad un simpatico bradipo, dal leone sindaco alla sua fedele assistente, la pecorella Bellwether.

Ma quest’avventura non si rivelerà solo un viaggio alla ricerca delle creature scomparse, e quindi alla comprensione delle cause dei loro strani comportamenti. Ciò che Judy capirà è che non esistono buoni e cattivi a prescindere, non ci sono povere prede innocenti e predatori totalmente crudeli. Perché se è vero che non si può cambiare la natura di ogni essere (animale o umano che sia), a fare la differenza è da che parte si sceglie di stare.

Zootropia (questo il titolo originale del film), che nel 2017 si è aggiudicato l’Oscar come miglior film d’animazione, ci ricorda che se il pregiudizio è del tutto naturalmente insito negli individui, l’esperienza e la conoscenza ci dimostrano poi che bisogna sempre andare oltre, e che ognuno di noi può compiere quel piccolo passo in avanti per rendere il mondo un posto migliore.

Chiara Anastasi