IL VIAGGIO ALLA RICERCA DI SÉ: PETER CAMENZIND

Peter Camenzind introduce a quella che diverrà una peculiarità delle opere di Hermann Hesse, i personaggi suchende (“alla ricerca”, in tedesco), anime inquiete e vibranti che non si accontentano della superficie delle cose ricercandone il senso profondo.

L’alter-ego di Hesse, Peter, narra in chiave romanzata gli anni giovanili dello scrittore vissuti tra l’educazione rigida e l’innata sensibilità verso la vita. Uno spirito nomade che alterna momenti di profonda commozione per la bellezza della semplicità della natura al rammarico e rifiuto della società moderna, in grado di deturpare anche il più puro degli animi. Così come Peter non troverà nel suo compimento professionale la ragione della sua pace, allo stesso modo Hermann vivrà conflittualmente il rapporto tra il successo nella società e l’appagamento interiore.

Anima raffinata fin dalla giovane età nonostante l’infanzia bucolica, Peter vive gli anni degli studi in città come occasione unica di arricchimento culturale ed artistico e, frequentando numerosi salotti borghesi, troverà nel giornalismo la sua professione. Analizzatore distaccato degli uomini e sentimentale osservatore della natura, questo contrasto gli causerà plurime trasformazioni interiori che lo porteranno a mettere in luce la discordanza tra il profondo sentire suscitatogli dalla natura e la sua incapacità di provare affetto e donarsi interamente agli altri. 

Le ricorrenti delusioni d’amore vissute da Peter sono infatti specchio dell’inibizione del protagonista che, spaventato dall’amare e dall’essere amato, si consola nel piacere masochista della malinconia e del tormento emotivo. Più che reali trasporti emozionali, i suoi innamoramenti si rivelano come un tentativo disperato di romanticizzare un’esistenza altrimenti apatica. Oltre alle pene d’amore, diverse vicende sfortunate lo faranno cadere nella depressione portandolo ad un abuso di alcol e ad un disgusto crescente verso la faziosità degli uomini cittadini, più occupati ad apparire che ad essere realmente. Questo rammarico crescente finisce per alimentare la sua voglia di fuggire dalla vita borghese e intellettuale per ricercare la purezza perduta

Sarà un viaggio nella terra dell’uomo santo di cui egli più ammira le qualità, San Francesco d’Assisi, che lo condurrà dallo sconforto più totale alla riscoperta della bonarietà e pace della vita primordiale. Il viaggio nell’Italia settentrionale fungerà da auspicio al ritorno ad un mondo pre-industriale in cui Peter troverà la meta tanto agognata del suo pellegrinare. 

L’autore, in questa sua biografia larvata, invita coloro che vogliono realizzarsi a non dimenticare dove sia la loro vera patria, ossia nel cuore e nello spirito. Tema profetizzato da Friedrich Nietzsche, ricorrente nelle opere di Hesse, l’eterno ritorno appare in questa opera come metafora implicante la trasformazione necessaria al ricongiungimento con la propria anima. Il ritorno consapevole e sentito del protagonista alla terra natia non sarebbe stato possibile senza i viaggi e le esperienze vissute che, arricchendolo, gli hanno apportato una nuova e profonda consapevolezza della vita e di .

Serena Malaspina