Con il suo ultimo film “Gli anni più belli”, Gabriele Muccino rende omaggio a quelli che sono diventati pezzi della storia del cinema italiano, riutilizzando esplicitamente personaggi della pellicola “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola e riportando un riferimento a “La Dolce vita” di Federico Fellini.
Gli anni più belli
Il film, uscito nelle sale nel febbraio 2020, narra le vicende di tre amici – dagli anni ’80 fino ad oggi – attraversando l’adolescenza fino all’età adulta. Muccino porta in scena delusioni, tradimenti e rimpianti dei quattro che per tutta la vita continuano ad incrociarsi prendendo però ogni volta strade diverse. Al racconto della loro amicizia e dei loro amori si intreccia tutto ciò che è stata l’Italia e tutti i cambiamenti storici, politici e sociali propri di quegli anni.
C’eravamo tanto amati
“C’eravamo tanto amati” (1974) sancisce l’ingresso di Scola tra i grandi cineasti italiani della storia. La pellicola, come “Gli anni più belli”, racconta la vita di tre amici che vedono perdere e modificare progressivamente con gli anni i propri ideali (anche a causa di una donna) e i propri sogni.
Muccino rende omaggio all’Italia di allora con il richiamo sullo schermo di svariati elementi televisivi passati alla storia, come il quiz televisivo “Lascia o raddoppia?”, o ancora “Ladri di biciclette” e la scena di “La Dolce vita” vista dai personaggi del film di Scola mentre si stava girando.

I personaggi
Muccino propone un romantico e melanconico omaggio a quelli che sono i giganti del cinema italiano, riportando sulla scena i tre characters principali dell’intramontabile “C’eravamo tanto amati” di Scola. I tre personaggi maschili sono portatori in entrambe le pellicole degli stessi ideali e, per quanto riguarda Favino e Kim Rossi Stuart, anche delle professioni, rispettivamente l’avvocato (interpretato nel film di Scola da Vittorio Gassman) e il professore (interpretato in “C’eravamo tanto amati” da Stefano Satta Flores). La citazione più evidente risulta essere il ribaltamento – e quindi il tradimento dei propri ideali – da parte dell’avvocato, sia nel caso del personaggio di Pierfrancesco Favino sia in quello di Vittorio Gassman.
La fontana di Trevi
Ne “Gli anni più belli”, Muccino propone una scena in cui i personaggi si gettano nella fontana di Trevi. Questa sequenza vuole essere un elogio a quella de “La Dolce vita” che vede Marcello Mastroianni e Anita Ekberg baciarsi appassionatamente nelle acque della fontana romana. Inoltre, la stessa scena è stata ripresa anche in “C’eravamo tanto amati”, nel quale un personaggio si trova nel bel mezzo delle riprese de “La Dolce vita”, qui egli vede Mastroianni e Fellini nell’interpretazione di loro stessi. Si può allora parlare di un elogio dentro un elogio.