Alessandro Furgione è il Direttore Marketing e Advertising Digital alla A. Manzoni & C. S.p.A., ovvero una concessionaria di pubblicità esclusiva dei mezzi di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A e di un qualificato gruppo di Editori Terzi. È la prima concessionaria italiana a vocazione non prevalentemente televisiva, l’unica che possa dirsi davvero multimediale essendo presente in qualità di leader e co-leader in tutti i mercati della comunicazione.
- CHE RUOLO SVOLGE ALL’INTERNO DELLA A. MANZONI & C. S.P.A.?
All’interno della concessionaria il mio principale ruolo è quello di Direttore Marketing, ma in realtà faccio anche altre attività che nel tempo si sono sedimentate sulla mia persona, mentre prima erano distribuite su più soggetti. Ho, infatti, anche una responsabilità commerciale su tutta la parte Digital dell’azienda ed ho un ruolo definito di Advertising Manager, ovvero ho una responsabilità di prodotto tenendo i rapporti con gli editori con i quali lavoriamo.
- COME E’ ARRIVATO A RICOPRIRE QUESTO RUOLO?
Ho iniziato per caso, un po’ perché lo volevo. Ho, infatti, fatto un percorso di studi in economia aziendale con indirizzo Marketing e Comunicazione. Speravo un giorno di diventare Direttore Marketing e oggi che lo sono ancora non mi rendo conto. Finita l’università ho fatto uno stage mandando il mio curriculum a varie aziende e in poco tempo ho iniziato in Nielsen Media. Verso la fine del percorso mi hanno cercato in diversi e ho avuto una proposta dalla Manzoni S.p.A. con la quale ho stipulato un contratto di formazione lavoro per due anni e oggi sono ancora qui. È possibile perciò fare carriera rimanendo anche nella stessa azienda; a volte si può essere la persona giusta al momento giusto.
- QUALE E’ STATO IL MOMENTO PIU’ SODDISFACENTE DELLA SUA CARRIERA?
Senza dubbio oggi. Sicuramente, arrivato al mio livello, poter condividere un’esperienza e dare una speranza, credo che sia la cosa più bella che si possa fare. Sono molto felice e soddisfatto del lavoro che faccio, mi sembra di nutrire la fiducia nei miei capi e questo è molto importante. Quello che sto vivendo adesso per me è un sogno che si è avverato. Di certo posso dire di non essere mai sazio, non di quello che posso avere ma di come lo faccio, quindi cerco di condividere questo con il mio team di lavoro.
- QUALI SONO QUELLE SOFT SKILL FONDAMENTALI NELLA SUA PROFESSIONE?
Nel mio mestiere sicuramente bisogna avere molte facce. A volte bisogna essere duri, ma anche sorridenti, altre volte invece accondiscendenti. Bisogna essere capaci di stringere relazioni che durano nel tempo ed essere equi nel dare e nell’avere; anzi, prima bisogna dare per poi ottenere qualcosa, la vita di tutti noi è uno scambio quotidiano. Le soft skill si imparano sbagliando quotidianamente, sicuramente però la volontà di fare vi farà sbagliare tanto ma vi porterà sempre sulla strada giusta. Dovete fare ciò che vi piace, metteteci passione in tutto ciò che fate, avete l’età per sbagliare e non dite “non ce la farò mai”.
- COME PENSA POSSA EVOLVERSI LA SUA PROFESSIONE NEL FUTURO?
La mia professione nel futuro si evolverà avendo una deriva digitale sempre più forte, chi non si è ancora traghettato sul pensiero digitale sicuramente farà fatica. E’ una professione che ti porta a studiare sempre, a partecipare a tanti convegni e ad avere relazioni con persone che fanno lo stesso mestiere anche in altri ambiti, avendo così uno scambio di idee. L’evoluzione dal punto di vista tecnico non credo che andrà ad annullare altre figure professionali, direi piuttosto che cambierà la formazione più che il ruolo in sé.
- SECONDO LEI CI SONO DELLE MANSIONI CHE HANNO PERSO DI IMPORTANZA E ALTRE CHE NE HANNO ACQUISITA DI PIU’?
Sicuramente all’interno di un’azienda come la nostra una figura capace di maneggiare grandi quantità di numeri è importantissima, quindi parlo di gente laureata in matematica, ingegneria matematica e statistica. Queste sono di sicuro le professioni del futuro e non è facile trovarle per le nostre aziende. Sicuramente, invece, le persone che seguono i mezzi offline piuttosto che quelle che fanno marketing tradizionale hanno perso molta importanza all’interno di questo settore.
Valentina Picinini