Camminare, curiosare nelle stradine e poi allargare lo sguardo su una piazza così vasta che sembra poter accogliere tutti in un enorme abbraccio. Questo, e molto altro, nella sorprendente Bologna.
Ho sempre amato scoprire l’Italia. La mia ultima scoperta è stata una città che da tanto desideravo visitare, perché ciò che avevo letto e sentito a riguardo mi aveva incuriosito. E così, con un treno AV, in poco più di un’ora da Milano ho raggiunto la soleggiata (almeno quel giorno) Bologna.
Ebbene, i racconti non le rendono giustizia. Non perché se ne dicano cose negative, ma perché il capoluogo emiliano-romagnolo non può essere descritto semplicemente come una città in cui “ci sono cose da vedere”. Ben inteso, di cose belle da vedere ce ne sono, anzi, uno dopo l’altro si susseguono capolavori architettonici che urlano romanico ad ogni passo. Ma la città offre scorci altrettanto interessanti se si è disposti a vagare un po’ e perché no, anche a perdersi tra i sapori, gli odori e i suoni tipici di un posto così sorprendente.
Per iniziare il tour di Bologna, il mio consiglio è di dotarsi di una cartina e segnarla con tutte le vie, apparentemente non troppo significative, in cui girovagare alla scoperta di qualcosa di non indifferente. E allora, proprio come ho fatto io, vi ritroverete ad attraversare via Zamboni, nel cuore del quartiere universitario, vibrante e pieno di giovani e studenti a qualunque ora, con i portici che contraddistinguono la città, e che offrono riparo dall’eventuale pioggia ma anche tanta, tanta bellezza (candidatura italiana come Patrimonio UNESCO vi dice niente?). Attraversando via Marsala state poi attenti a via Piella, una stradina come tante che però custodisce una piccola perla: vi è infatti una finestrella su un canale. Perché sì, a Bologna vi è uno scorcio veneziano di cui pochi sono a conoscenza, un corso d’acqua che lambisce le case e che sembra quasi appartenere ad un mondo altro, fantastico.
Percorrete poi le strade più note, via dell’Indipendenza con i suoi numerosi negozi – e altrettanto numerosi portici –, via San Vitale, la Strada Maggiore e via Clavature. Non perché vi siano monumenti, chiese o musei particolari, ma perché a Bologna è bello passeggiare, e seguire il ritmo di una città che non corre, non freme, e che seppur affollata non sembra affatto caotica.
Tappa obbligata, la splendida chiesa di Santo Stefano, nell’omonima piazza, alla scoperta del mistero delle “Sette Chiese”. Salite sulla torre degli Asinelli se avete cuore e polmoni in salute, e ammirate Bologna dall’alto, coi suoi tetti rossi; passate da Via D’Azeglio per cantare Cremonini (e immaginare quasi di essere ancora a Natale grazie alle luci), e da via dell’Archiginnasio. Last but non least, ammirate e sentitevi accolti a Piazza Maggiore, con la Basilica di San Petronio, l’antistante piazza del Nettuno con la Fontana, e rimanete meravigliati entrando in Salaborsa – no spoiler su cosa c’è dentro.
Gustate i piatti tipici, gioite dei colori della città e infine, innamoratevi.
Chiara Anastasi