MODERN LOVE: QUANDO ANCHE L’AMORE VERO È ROMANTICIZZATO

Modern Love è la nuova serie originale di Prime Video, con un cast stellare e un elemento che va oltre il semplice “tratto da una storia vera”.

Quando, durante un seminario, mi è stata nominata, ammetto che non aveva suscitato in me molto interesse. La voglia di guardarla davvero è sopraggiunta, però, quando ho scoperto che la serie antologica prende ispirazione dall’omonima rubrica settimanale del New York Times, che raccoglie testimonianze di persone reali alle prese con l’amore vero.

Si parte da un incipit tanto complesso quanto immediato: “Parlaci di una tua storia d’amore”. E si arriva a una rubrica che ormai va avanti da quindici anni, con il suo relativo podcast e ora anche otto episodi di una serie che è appena stata rinnovata per una seconda stagione.

Confesso di aver iniziato la visione con aspettative piuttosto alte. Gli ingredienti c’erano tutti: storie d’amore non banali perché tratte da vite vere, un cast di tutto rispetto (Anne Hathaway, Dev Patel, Tina Fey, Andrew Scott tra gli altri), un produttore e regista – almeno per la maggior parte degli episodi – che ho imparato ad apprezzare, ovvero John Carney, di cui magari avrete visto le commedie romantiche “Once” o “Tutto Può Cambiare”.

Per esaltare ancora di più l’elemento di realtà, la serie presenta una storia per ogni target: dalla coppia omosessuale al primo grande amore della giovinezza, passando per le crisi di coppia dopo anni di matrimonio e il sentimento ritrovato durante l’anzianità.

Purtroppo, però, Modern Love non riesce in ciò che si è proposto di fare: sono pochi gli spunti che fanno realmente immedesimare nelle scene, che mostrano un qualcosa che può essere un comune denominatore delle vite sentimentali delle persone. Si cade più volte nel cliché e, quasi sempre, si riesce a capire come finirà l’episodio dopo i primi 5 minuti.

Non tutte le storie sono da buttare, ovviamente. Fra tutti, è impossibile non citare il terzo episodio, intitolato “Prendimi come sono, chiunque io sia” e che vede come protagonista Anne Hathaway nei panni di Lexi, un avvocato bipolare. I 30 minuti si reggono completamente sulle spalle dell’attrice newyorkese, e se nelle prime scene vi sentirete confusi e quasi straniti dal suo personaggio, durante l’epilogo la amerete ancora di più.

Insomma, Modern Love merita una visione? È una serie da coperta sul divano mentre fuori piove, da cioccolata o tè caldo in un freddo novembre. Non è niente di imperdibile, ma ci sono alcuni momenti (nell’episodio finale in primis) che vi scalderanno il cuore e vi regaleranno le famose farfalle nello stomaco.

Fabio Scotta