PARMA È UNA BELLA STORIA DA RACCONTARE ALL’ ITALIA

Finalmente, dopo un periodo di grandifrenetici preparativi, è arrivato il tanto atteso anno che vede Parma capitale italiana della Cultura 2020. Una città così genuina e così sofisticata, anche per questo così unica, facile esserne innamorati. In tale contesto ho avuto la stupenda ed emozionante opportunità di porre qualche personale domanda al sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.

Parma Capitale della Cultura Italiana 2020: un premio o una sfida per la città?

Tutte e due. È evidente che non sia un premio tanto alla città, quanto invece alle persone che hanno partecipato al progetto, a chi ci ha creduto, a coloro che hanno fatto il percorso, che sono andati in audizione. Non è che la città ha bisogno di un premio, ma sono le idee e il progetto in corso che ne hanno bisogno, quindi è soprattutto una sfida da saper cogliere con l’unione degli intenti. In questi anni la difficoltà di avere meno risorse ha obbligato tutti a lavorare insieme e questo ha prodotto risultati e sfide. Bello se sapremo mantenere tutto l’anno la stessa “tensione agonistica”, ma anche se ci poniamo degli obiettivi per il 2021 e gli anni a venire.

Quale è il significato della parata inaugurale “People of Parma”?

Il significato è quello che non può essere una giornata sola, infatti abbiamo voluto organizzarla su più giorni, in particolare il primo è stato dedicato alla città e alla partecipazione cittadina, ovvero alle persone che volevano unirsi. Componenti musicali, teatrali e museali sono state rappresentate in ogni giorno e suddivise in tre momenti diversi: il primo giorno di grande partecipazione, il secondo più istituzionale ed il terzo sì istituzionale, ma anche aperto alla cittadinanza nel Teatro Regio e quindi dedicato alla città. Abbiamo aperto e chiuso con la città ed ha funzionato come modello perché siamo riusciti a diluire, c’è stata una percezione di una partenza densa di attività. È stato un successo con sicuramente “sbavature” in un progetto così complesso, ma che la città ha saputo apprezzare.

Cosa si attende per la nostra città al termine di questo evento lungo un anno?

Dipende dal punto di vista. Dal lato del fare squadra, sicuramente l’essere ancora più consapevoli che quando si lavora insieme si ottengono ottimi risultati. Il proposito che abbiamo è quello di vivere al meglio quest’anno che sarà complesso ed entusiasmante, ma al tempo stesso bisogna già cominciare a pensare agli anni che verranno dal punto di vista turistico-culturale. Ci aspettiamo che i turisti quest’anno crescano e nei prossimi anni non decrescano, che tanti dei progetti che per forza non riusciranno ad entrare all’interno di Parma2020 si riescano a pianificare a partire dal 2021. Ci impegneremo perchè nei prossimi anni l’impegno continui a essere costante, così come lo è stato per arrivare fino a questo punto; dobbiamo porci obiettivi di medio-lungo periodo che abbiano delle loro cadenze. Oggi poniamoci nuove sfide e cerchiamo di impostare differenti politiche per provare ad arrivarci.

Valentina Picinini