Futuri che ispirano: il TEDxVarese Salon

Sabato 9 Novembre 2019, presso il Campus Tecnologico di Eolo, si è tenuto il TEDxVarese Salon, un evento innovativo il cui tema era “Futuri che ispirano”: tre speaker e cinque workshop interattivi dedicati ai temi education, sustainable future, strategie territoriali, città del futuro e change management.

TEDxVarese è nato nel 2017 ed è stato capace di crescere, evolversi e rinnovarsi rapidamente, accostando interesse e originalità alla sua prassi organizzativa. Uno dei suoi punti forti è lo stretto legame con il territorio attraverso il quale ha saputo operare un impatto sociale ed economico non indifferente. Un esempio molto efficace è la collaborazione con l’università dell’Insubria, grazie alla quale sono state affidate delle borse di studio a giovani talenti dell’ambiente. 
Ma TEDxVarese non si è limitato ad agire nel suo territorio e si è trasformato in un vero e proprio brand. Attraverso il suo sito è riuscito infatti a raggiungere 1 milione di persone e ad ottenere un numero di interazione pari a 21,600. Questi risultati strabilianti sono testimoni di una strategia e di un impegno ben ragionati e indirizzati.

Il primo relatore a solcare il palco del TEDxVarese Salon è stato Luca Rosati, un architetto dell’informazione il cui mestiere consiste nel progettare luoghi fisici e digitali. L’argomento del suo talk riguardava il concetto di contaminazione, più precisamente di come l’online sia arrivato a contaminare l’offline, finendo per fondersi e collassare l’uno sull’altro. Ma questo stato di cose non è poi così terrificante come può sembrare, anzi porta degli enormi vantaggi. Con l’accavallamento di online e offline infatti si ha uno stravolgimento totale delle relazioni che un soggetto può avere con l’altro o con gli oggetti che lo circondano e questo comporta a sua volta un cambiamento di qualità dell’esperienza possibile. L’invito del relatore è quindi di rivalutare quello che può essere oggi il design alla luce delle modifiche esperienziali apportate dalla contaminazione dell’online. Diventa così fondamentale considerare la fabbricazione non più solo un processo di creazione di oggetti, ma soprattutto un’abilitazione di relazioni.

La seconda relatrice è stata Elena Castiglioni, un’educatrice museale che lavora nell’ambito di cura e gestione dei beni culturali sul territorio. L’argomento del suo talk riguardava l’importanza del patrimonio culturale per la comunità, quello che nel tempo è stato ritenuto degno di essere conservato. La relatrice ha portato diversi esempi per invitare ad avere cura degli spazi della nostra comunità che definiamo “patrimonio culturale”, come nel caso dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Se ci distanziamo da questi spazi rischiamo, infatti, di non riconoscere più chi siamo e dove vogliamo andare. Il bene culturale serve per integrare l’individuo nella storia con cui si sta rapportando.

Il terzo e ultimo relatore è stato Leonardo Previ, fondatore di un laboratorio di ingegnosità collettiva (Trivio-Quadrivio) che aiuta manager in tutto il mondo a osservare il cambiamento con sguardi nuovi. Il suo talk era incentrato sulla critica di quel processo di burocratizzazione che ha invaso tutto l’Occidente per mano di algoritmi complicati e sofisticati. Attraverso questi ultimi abbiamo “ordinato” il flusso caotico di eventi imprevedibili che compongono il mondo. Tuttavia, in Italia, questo fenomeno è diventato un problema che ci impedisce di prendere in mano il mondo. Gli umani producono valore facendo qualcosa che non è prevedibile e l’esplorazione è dell’umano, poiché l’umano può vedere qualcosa di più oltre la burocrazia, qualcosa di più bello e distintivo. Ed è qui che entra in gioco la zainocrazia, cioè la volontà di organizzare il lavoro per scommettere sulla potenza creativa e per coltivare territori rischiosi che generano squilibri ma che possono recuperare un ordine superiore, quello del cambiamento, che si oppone alla stasi delle macchine. Per rispondere in maniera adeguata alle sfide del futuro e per poter aggirare il pericolo di precarietà sarà necessario adottare delle soluzioni zainocratiche.

Non si può non applaudire l’occhio lungimirante che il TEDxVarese Salon è riuscito ad impiantare non solo attraverso i suoi relatori ma anche grazie ai workshop variegati, innovativi e performanti.

Giulio Mastrorilli