CAREER PATH #6. IL MEDIA RELATION MANAGER

Lucio Dionisi è Responsabile Media Relation del Gruppo Bancario Credem – Credito Emiliano. In questa intervista, l’ultima del ciclo “Career Path”, racconta la vita quotidiana di chi si occupa di Media Relation, un campo non ancora del tutto conosciuto ai più, ma che regala molte soddisfazioni.

1.La sua giornata tipo:

Mi verrebbe da dire: magari avessi una “giornata tipo”! Scherzi a parte, in realtà è difficile che una giornata sia uguale all’altra per chi fa questo mestiere. Relazionarsi con i giornalisti significa innanzitutto “sintonizzare” il mondo dei media e quello dell’azienda, che spesso viaggiano su frequenze diverse. L’ufficio stampa è lo snodo di questo rapporto e deve fare in modo che sia efficiente per entrambi. Diciamo che esistono due grande categorie di attività: quelle reattive e quelle proattive. Le prime sono tutte quelle che derivano da una richiesta dei media, di informazioni, interviste, notizie, posizioni, pareri. Qui la struttura, coinvolgendo se necessario gli interlocutori interni all’azienda più appropriati, fornisce informazioni verificate, appropriate, approfondite in tempi molto contenuti, ed è questo il punto centrale. È soprattutto necessario mediare tra visioni e obiettivi differenti ma anche saper prendere delle decisioni in tempi molto stretti. La seconda macro categoria è rappresentata dalle attività proattive, cioè tutte quelle comunicazioni che l’azienda realizza verso i media per dare evidenza a progetti, piani, attività e risultati. Per questa seconda categoria l’imperativo è che in quello che se si comunica ci debba essere una notizia! Perché anche in questo caso l’elemento fondamentale è parlare la stessa lingua: in realtà capita di sovente che molti accadimenti aziendali non siano notizie, con il rischio che non siano di interesse, e quindi ripresi, dai media. E qui il lavoro è mediare, filtrare, proporre soluzione alternative inquadrando l’argomento, arricchendolo di dettagli, dati e informazioni: in questo ambito sono fondamentali tutte le attività di coordinamento delle varie “anime” aziendali e con l’alta direzione.

2.Altre attività?

Di sicuro la lettura ed il monitoraggio dei media sono attività chiave e molto impegnative in termini di ore giornaliere ed occupano tendenzialmente la prima parte della mattina. È da qui che si capiscono molte cose: come viene considerata la tua azienda, qual è stato l’effetto delle nostre azioni ma anche e soprattutto cosa succede nel mondo dei media, nel settore di riferimento e tra i competitor. Questo è il punto di partenza su cui costruire l’attività. Quotidianamente realizziamo più brain storming per capire meglio i fenomeni in corso, aggiornarci e condividere idee e spunti e dividerci le attività.

3.Come è arrivato a questo ruolo?

Sono laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano con tesi sul Marketing. Dopo una bellissima esperienza in un’agenzia di comunicazione sono entrato in azienda, oltre 10 anni fa, per sviluppare le attività di media relation di Credem e di tutte le sue 15 società controllate. Il Gruppo Credem è una realtà molto dinamica e completa offre una varietà di attività per chi svolge il mio mestiere davvero unica. La società è quotata, vigilata a livello internazionale dalla Banca Centrale Europea, abbiamo oltre 6000 dipendenti e 1000 tra consulenti e agenti e siamo presenti in tutta Italia con circa 1,2 milioni di clienti. Penso comunque che non esistano lauree preferibili in generale. Serve competenza tecnica, curiosità, flessibilità, voglia di non fermarsi mai e un’ottima resistenza al forte stress prolungato. I temi con cui ci si confronta nel nostro settore sono sotto i riflettori ogni giorno, vi sono continui aggiornamenti normativi e la competizione è forte. Completano il quadro la perfetta conoscenza del settore di riferimento giornalistico e bancario.

4.Quali sono le conoscenze e competenze legate a questo ruolo e quali le soft skill da allenare?

Come accennavo prima una conoscenza tecnica del mondo bancario è sicuramente fondamentale.  Bisogna avere precisione, a volte maniacale, accuratezza e trasparenza e molto buon senso poiché, ripeto ancora una volta, il nostro mestiere è mediare tra interno ed esterno. È necessario essere in grado di prevenire alcuni accadimenti, pensando alle conseguenze delle nostre azioni, e del Gruppo, anche a lungo termine. Costruire relazioni trasparenti considerando che la reputazione è l’elemento più prezioso che abbiamo nel nostro lavoro.
Altre caratteristiche importanti sono la disponibilità per una attività che di fatto non si conclude mai: non c’è un orario di fine della giornata, le richieste ed i contatti spesso arrivano anche la sera o nel fine settimana e bisogna essere pronti a gestirle, non a subirle. Infine serve aver voglia di studiare e approfondire i temi, avere forte rispetto delle persone.

5.Quali sono i ruoli con i quali interagisce durante il suo lavoro?

All’interno dell’azienda ci confrontiamo con tutto il top management affinché ogni comunicazioni sia sempre in linea con la strategia aziendale.

6.Il suo motto:

È finita solo quando è finita. Non ne ho il copyright, ma lo sento molto vicino.

7.Un consiglio a chi vuole intraprendere un percorso simile:

Provatelo e continuate solo se vi piace davvero. È necessaria una lunga gavetta e come in tutti i mestieri non si finisce mai di imparare. Le relazioni si costruiscono con molto tempo. Provate, capirete se vi interessa davvero.

 

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