Mentre tutti siamo a conoscenza del grande successo riscosso dall’ultimo (bellissimo) film di Spielberg, The Post, in pochi sappiamo da dove l’ispirazione per questo film nasca. The Post è infatti tratto da un libro, l’autobiografia della protagonista Katharine Graham, Personal History.
Nel secondo giorno di incontri alla Fiera Internazionale dell’Editoria dedicata alla ribellione, Marco Lillo, Paolo Mieli, Cinzia Monteverdi, Andrea Scanzi Aliberti ci parlano della forza di una donna che da sola si è trovata a dover affrontare il dolore per la perdita del marito, morto suicida, le pressioni di un mondo maschilista, che non la riteneva all’altezza, e la gestione dei due più grandi scandali della storia degli Stati Uniti: la pubblicazione dei Pentagon Papers e lo scoppio del Watergate, che nel film non viene trattato, ma al quale invece Katharine Graham dedica diverse pagine della sua autobiografia.
“Questo libro deve servire da esempio, non basta fare complimenti” sono le parole del giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi, il quale ci tiene molto a sottolineare anche come Katharine Graham tratti inoltre nel suo libro uno dei più grandi dilemmi che un giornalista si trova ad affrontare: “pubblico o no?”. Un dilemma superato alla grande dall’autrice, donna di forza smisurata e interpretata magistralmente dall’attrice Meryl Streep (con seguente candidatura all’oscar per migliore attrice), la quale dichiara di aver voluto mostrare agli americani come siano stati in grado di migliorare dal ’67 ad oggi.
Il grande successo del film The Post, e conseguentemente del libro da cui è stato tratto (eh sì, oggi le cose vanno al contrario), mette però in luce come non solo gli americani, ma tutto il mondo stia migliorando, grazie soprattutto ai movimenti femministi di questi ultimi mesi. Paolo Mieli, giornalista e ex direttore del Corriere della Sera, racconta infatti come nel film del 1976 Tutti gli uomini del presidente, che tratta proprio dello scandalo del Watergate, Katharine Graham non sia mai neanche menzionata, benché fosse stato proprio il Washington Post a svelarlo, mentre oggi un genio come Spielberg la renda protagonista di uno dei suoi film.
Credo che tutte noi, vedendo The Post, ci siamo provate a mettere nei panni di Kat chiedendoci se anche noi avremmo avuto il suo stesso coraggio. Per chi non fosse sicuro della risposta consiglio vivamente di legge Personal History, e di trovare un esempio in questa donna straordinaria.
Cecilia Fiora