Trionfano Gabbani Mannoia e Meta e Lele per le nuove proposte. Tra i giovani di quest’anno vi presentiamo un ragazzo outsider il simpaticissimo Tommaso Pini, 27 anni, temperamento ansioso, la sua canzone s’intitola “Cose che danno ansia”, una piacevolissima sorpresa di questo Festival di Sanremo, il vincitore del Premio dei Giornalisti Radio e Web, Sala Stampa Lucio Dalla.
Possiamo dire il Nostro Campione, infatti da qui dal Palafiori abbiamo vissuto la rassegna, anche con una rappresentanza di ALMED con Marianna Caprotti, tutor stage del MEC – Master in Ideazione e Progettazione di Eventi Culturali e con gli studenti del Master Comunicazione Musicale, che sabato, giornata finale, grazie all’Ufficio Stampa Rai hanno fatto tappa alla Sala Dalla e respirato l’atmosfera del festival dal di dentro.
Tommaso Pini, poi ci ha salutato con affetto. È uno che comprende molto bene lo stato d’animo degli studenti, in particolare quell’ansia dei giorni subito prima degli esami. 27 anni, fiorentino, eliminato a X Factor 5, è stata una delle voci più amate della edizione 2014 di The Voice of Italy, si è classificato terzo col primo inedito La perfezione non c’è. In The Voice stupì per la voce eclettica e un tocco originale, quando cantò “Summertime sadness” di Lana Del Rey, “One day” di Asaf Avidan, “Wuthering heights”, Kate Bush.
A Sanremo è un Capitan Harlock contemporaneo e con “Cose che danno ansia” racconta un florilegio di situazioni nevrotiche, tra l’isteria e l’ironia, con grande ritmo e verve, gli abbiamo chiesto com’è la sua vita, “Il caos più totale, dipende da come mi sveglio…”. Un allegro caos che si ispira alle sue letture e visioni cinematografiche: Stephen King, e l’immaginario di Tim Burton. Amante della musica e fan di Michael Jackson, avrebbe voluto essere al grande concerto di Londra del 1988, Live at Wembley, i suoi idoli sono Franco Battiato e Bjork oltre a Jacko, un verso preferito è “If you wanna make a world a better place, take a look at your self and than make a change”, di “Man in the Mirror”, M.J e il brano della sua infanzia è “Billie Jean”, mentre “Purple Rain” di Prince è quella che racconta meglio aspetti della sua vita.
Parla di sé disinvolto tra le varie radio presenti nella Sala Stampa del Festival, si definisce un “alternativo” e nel suo lavoro fonde i vari generi, la musica elettronica attuale e strumenti più classici come piano ed archi, il rock e la dance.
Una caratteristica distintiva e qualificante è un uso della voce alta, molto presente nella storia pop recente negli anni ’80. Molti solisti e frontman come Freddie Mercury (Queen), Michael Jackson, Prince, Simon Le Bon (Duran Duran), George Michael, Boy George (Culture Club) avevano un timbro tale da elevarsi alle note più alte.
Rispetto alle polemiche su giovani e talent, Tommaso è chiaro: “Mi è sempre piaciuto vedere le prime edizioni di X Factor, vivendo l’esperienza di The Voice capisco che può trasformarsi in un’arma a doppio taglio, anche quando riuscissi ad entrare, se la tua personalità non fosse già forte c’è il rischio che uno si perda e di conseguenza si bruci un’opportunità. Se fossi entrato in un altro show anche solo un anno prima sarei durato poco perché la mia personalità artistica non era pronta per affrontare un percorso simile e mi sarei sicuramente bruciato.
Alla fine gli domandiamo se comprende l’ansia degli studenti tipicamente nell’affrontare gli esami e lui risponde: “Vivo costantemente in quella dimensione che conosco benissimo, del resto ne parlo nella mia canzone, sono sempre stato un tipo complesso caratterialmente parlando e questo mi ha portato a tratti ad entrare in conflitto con me. Penso che ognuno abbia la possibilità di migliorare la vita e contribuire a migliorare quella delle persone che ci circondano, basta solo volerlo. Riguardo l’ansia ho imparato a trasformarla in adrenalina che scarico poi sul palco”.
Lo aspettiamo quindi a Milano nel suo prossimo tour!
Luca Monti – Professore a contratto di Eventi performativi // Coordinatore Tutor del Mec Master Eventi Culturali