RANDSTAD SMART: UN INCONTRO TRA TALENTO E OPPORTUNITÀ PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Lunedì 20 giugno, presso Stage & Placement, 24 laureandi e neolaureati hanno avuto la possibilità di partecipare a Randstad Smart : un workshop di tre ore finalizzato alla creazione di un incontro tra talento e opportunità, permettendo ai ragazzi di allenarsi per il futuro sperimentando una vera e propria tecnica di definizione degli obiettivi per entrare nel team Randstad come Account Manager . Un’iniziativa di employer branding che l’azienda mette in atto con un duplice obiettivo: assumere account manager, ma anche lavorare su brand awareness e brand image, per fare in modo che Randstad venga percepita come un’agenzia del lavoro innovativa. Ospite d’eccezione, chiamato in causa da Randstad per guidare i partecipanti alla sperimentazione concreta, è

Riccardo Pittis, ex giocatore di basket, oggi mental coach e formatore professionale. Ma perché proprio lui?

Randstad ha voluto mostrare, tramite questa iniziativa, la volontà di associare la propria

FOTOINEVIDENZA

Riccardo Pittis – Photo credits: Lisa Santillo

attività a quella sportiva, riconoscendosi in alcuni valori quali importanza del team, sacrificio e clima di fiducia. Riccardo Pittis è infatti un ex cestista di successo che ha dovuto reinventarsi in ambito lavorativo ed è proprio questo che Randstad Smart vuole trasmettere: anche lo studente, abituato da sempre ad ottenere risultati e a raggiungere obiettivi in termini formativi, misurati con indicatori quali feedback e voti numerici, deve reinventarsi per diventare lavoratore professionista abituandosi a nuovi indicatori di performance.

Il pomeriggio si è suddiviso in tre momenti: nella prima ora, Riccardo Pittis ha fornito ai ragazzi una contestualizzazione più precisa tramite una cornice teorica sulla tecnica. Successivamente i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il primo ha sperimentato nella pratica la tecnica esercitandosi individualmente; in contemporanea l’altro gruppo ha partecipato ad un momento HR con doppio focus: di orientamento al lavoro e di conoscenza più approfondita di Randstad. Dopo essersi invertiti, i due gruppi si sono ritrovati di nuovo insieme per un momento di confronto, con un’ulteriore messa in pratica della tecnica, questa volta in gruppo, e di valutazione delle attività svolte.

ESERCIZIORICCARDOPITTIS

Esercitazione con Riccardo Pittis – photo credits: Lisa Santillo

Riccardo Pittis ha specificato fin dall’inizio la volontà di non voler impostare il workshop come una classica lezione frontale, ma di voler trasferire la propria esperienza sportiva, cercando di trasmettere quanto l’approccio mentale sia fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi e quanto certi eventi non siano poi così casuali come sembrano. Dopo un’interessante introduzione teorica relativa al funzionamento del cervello, all’attenzione selettiva e alle fasi dell’apprendimento, Riccardo Pittis ha voluto mostrare ai ragazzi, tramite esercizi pratici, che il pensiero crea la realtà, dimostrando che per vedere bisogna credere, perché il pensiero influenza il nostro mondo. Dalle convinzioni infatti, derivano i pensieri, che condizionano il nostro stato d’animo da cui scaturiscono decisioni, azioni e risultati.

L’esercizio più significativo prende il nome di G.R.O.W. acronimo di Goal, Reality, Options e Will, finalizzato ad una definizione degli obiettivi più chiara e precisa, ma soprattutto all’identificazione del modo migliore per poterli attuare e realizzare.

Una serie di domande a cui i ragazzi hanno risposto per iscritto e che, a fine giornata, hanno portato a casa come un tesoro da custodire con cura, ma soprattutto da rivedere, ripensare e modificare, in quanto questo è da considerare come un esercizio in divenire, da tenere sempre attivo e operativo. Ogni tappa dell’esercizio può essere riassunta da una frase significativa del coach:

  • Goal: “immaginarsi i successi aiuta a realizzarli”;
  • Reality: “una volta che raggiungiamo un obiettivo ci dimentichiamo di tutto ciò che abbiamo fatto per raggiungerlo, ma se guardiamo la strada che abbiamo già fatto ci rendiamo conto che possiamo farne molta altra ancora”;
  • Options: “è importante tenere conto delle opzioni e dunque delle scelte e delle opportunità che si possono cogliere per raggiungere al meglio la nostra meta”;
  • Will: cosa, chi, quando e dove, ma soprattutto perché? Qual è il motivo tuo e soltanto tuo per cui compirai determinate azioni? Chi ha un perché abbastanza forte, come affermava Nietzche, può superare qualsiasi come…”

Dopo questa prima parte, definita dai ragazzi come una sfida per misurarsi con qualcosa di

ORIENTAMENTOALLAVORO

orientamento al lavoro – Fabiana Santi e Silvia Querini . Photo credits: Lisa Santillo

nuovo e misurare se stessi, è iniziata la seconda attività legata all’orientamento al lavoro, con le Recruitment Specialist Fabiana Santi  e Silvia Querini, che hanno tentato, con precisione ed entusiasmo, di rispondere alle domande dei partecipanti, relative soprattutto al curriculum vitae. Di seguito alcuni consigli utili per la redazione del CV:

  • A meno che non sia esplicitamente richiesto dall’azienda, meglio non utilizzare il curriculum in formato Europass;
  • Siate sobri, sintetici (massimo due pagine), ma non dimenticate tutte le informazioni utili per farvi conoscere e soprattutto i contatti, corretti e ben visibili;
  • Hobby, passioni ed interessi possono essere inseriti, ma devono essere reali e veritieri;
  • È giusto dare importanza al proprio bagaglio formativo, soprattutto per gli studenti, ma è bene valorizzare le esperienze lavorative, anche se minime o brevi, perché permettono al recruiter di riconoscere nel candidato competenze che si stanno creando pian piano, vista la giovane età;
  • La lettera di presentazione è importante e spesso è proprio questa che fa la differenza: scrivete sempre 5, massimo 6 righe per raccontarvi e raccontare in maniera spontanea e sentita perché vorreste lavorare proprio in quell’azienda.

 

Ma chi è l’Account Manager in Randstad? Potremmo definirlo come un pilastro su cui si fonda il core business dell’azienda, in quanto gestisce l’intero processo di somministrazione, dall’attività di ricerca e fidelizzazione del cliente, prettamente commerciale, a quella di selezione e reclutamento dei candidati, fino ad arrivare alla normale amministrazione. Randstad si differenzia dalle altre agenzie del lavoro proprio per la presenza di questa figura, unico riferimento lato azienda e lato lavoratore. Una posizione quindi adatta a chi ricerca un lavoro fortemente autonomo, dinamico e multitasking, per cui sono necessarie grandi capacità di problem solving.

Un pomeriggio significativo, produttivo, formativo e coinvolgente quello di Randstad Smart: il lato emozionale, come afferma Emanuele Aldiri, HR Business Partner, è sempre fondamentale, in quanto i partecipanti vengono coinvolti direttamente, parlano di loro, fanno i conti con limiti e risorse e riescono a capire se il loro sogno potrà diventare concreto o resterà per sempre un’utopia.

“Voi siete molto meglio di ciò che pensate di essere e non è presunzione, non è pensare di essere dei supereroi. Semplicemente tutti pensiamo di essere meno bravi di quello che pensiamo perché spesso non ci mettiamo a fare cose che noi stessi pensiamo di non essere in grado di fare o perché altri ci fanno credere che non ne siamo capaci”. Un pensiero di Riccardo Pittis che tutti noi dovremmo leggere ogni mattina prima di cominciare la giornata, perché lo stato mentale è l’ingrediente segreto per vivere meglio.

Lisa Santillo